Pagina:Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu/214: differenze tra le versioni

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 {{ct|f=110%|t=2|v=1|CLXXXIX.<ref>Nel ms.: «12 ottobre, alle Cascine».<br/>
-La {{Wl|Q63057|Contessa}}, rimasta orfana del padre, aveva avuta da {{Wl|Q131706|Maria Teresa}} una prebenda nel capitolo delle Canonichesse di {{pt|{{Wl|Q1720565|San Wandru a Mons}}|{{Wl|Q1720565|San Waudru a Mons}}}}, aperto solo alle fanciulle della piú alta nobiltà dell’Impero e colà aveva ricevuto quella coltura di spolvero, che serve a far figurare in società chi la possiede; sapeva quindi disegnare (vegg. l’annotazione al son. {{Wl|Q106632551|''Quattro gran vati, ed i maggior son questi''}}), suonare il clavicembalo e via discorrendo, e, verso la fine del ’96, si mise a far il ritratto all’A.: se fosse continuato, se ancor oggi si conservi questo lavoro della Contessa, io non saprei dire.</ref>}}
+La {{Wl|Q63057|Contessa}}, rimasta orfana del padre, aveva avuta da {{Wl|Q131706|Maria Teresa}} una prebenda nel capitolo delle Canonichesse di {{pt|{{Wl|Q1720565|San Wandru}}|{{Wl|Q1720565|San Waudru}}}} a Mons, aperto solo alle fanciulle della piú alta nobiltà dell’Impero e colà aveva ricevuto quella coltura di spolvero, che serve a far figurare in società chi la possiede; sapeva quindi disegnare (vegg. l’annotazione al son. {{Wl|Q106632551|''Quattro gran vati, ed i maggior son questi''}}), suonare il clavicembalo e via discorrendo, e, verso la fine del ’96, si mise a far il ritratto all’A.: se fosse continuato, se ancor oggi si conservi questo lavoro della Contessa, io non saprei dire.</ref>}}
 {{ct|f=110%|v=2|'''Alla Contessa, che stava dipingendo il ritratto del Poeta.'''}}
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