Il Re Travicello: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=2027 maggioottobre 2008|arg=Poesie}}
{{Intestazione letteratura
| Nome e cognome dell'autore = Giuseppe Giusti
| Titolo = Il Re Travicello
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| URL della versione cartacea a fronte =
}}
 
<poem>
Al Re Travicello
piovuto ai ranocchi,
mi levo il cappello
{{R|4}}e piego i ginocchi;
 
lo predico anch'io
cascato da Dio:
oh comodo, oh bello
{{R|8}}un Re Travicello!
 
Calò nel suo regno
con molto fracasso;
le teste di legno
{{R|12}}fan sempre del chiasso:
 
ma subito tacque,
e al sommo dell'acque
rimase un corbello
{{R|16}}il Re Travicello.
 
Da tutto il pantano
veduto quel coso,
«È questo il Sovrano
{{R|20}}così rumoroso?»
 
(s'udì gracidare).
«Per farsi fischiare
fa tanto bordello
{{R|24}}un Re Travicello?
 
Un tronco piallato
avrà la corona?
O Giove ha sbagliato,
{{R|28}}oppur ci minchiona:
 
sia dato lo sfratto
al Re mentecatto,
si mandi in appello
{{R|32}}il Re Travicello».
 
Tacete, tacete;
lasciate il reame,
o bestie che siete,
{{R|36}}a un Re di legname.
 
Non tira a pelare,
vi lascia cantare,
non apre macello
{{R|40}}un Re Travicello.
 
Là là per la reggia
dal vento portato,
tentenna, galleggia,
{{R|44}}e mai dello Stato
 
non pesca nel fondo:
che scienza di mondo!
che Re di cervello
{{R|48}}è un Re Travicello!
 
Se a caso s'adopra
d'intingere il capo,
vedete? di sopra
{{R|52}}lo porta daccapo
 
la sua leggerezza.
Chiamatelo Altezza,
ché torna a capello
{{R|56}}a un Re Travicello.
 
Volete il serpente
che il sonno vi scuota?
Dormite contente
{{R|60}}costì nella mota,
 
o bestie impotenti:
per chi non ha denti,
è fatto a pennello
{{R|64}}un Re Travicello!
 
Un popolo pieno
di tante fortune,
può farne di meno
{{R|68}}del senso comune.
 
Che popolo ammodo,
che Principe sodo,
che santo modello
{{R|72}}un Re Travicello!
</poem>