Pagina:Foscolo, Ugo – Prose, Vol. III, 1920 – BEIC 1824364.djvu/132: differenze tra le versioni
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Il poverello continuava a dire che non si sarebbe attentato a domandare di meno a due dame del loro grado, e s’inchinò sino a terra. |
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a domandare di meno a due dame del loro grado, e s’inchino |
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sino a terra. |
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— Poh |
— Poh! — dissero — non abbiamo di spiccio. — |
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Tacque per allora il mendico; poi tornò ad implorare. |
Tacque per allora il mendico; poi tornò ad implorare. |
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— Deh! gentili damine; deh! non chiudano le loro pietose |
— Deh! gentili damine; deh! non chiudano le loro pietose orecchie a me solo! |
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orecchie a me solo! |
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— Sur ma parole |
— ''Sur ma parole'', davvero, uomo dabbene — dicea la minore, — non abbiamo moneta. |
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— Il cielo dunque le benedica — rispose il mendico — e |
— Il cielo dunque le benedica — rispose il mendico — e moltiplichi a loro le gioie che possono versare sugli altri senza moneta! — |
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moltiplichi a loro le gioie che possono versare sugli altri senza |
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moneta ! — |
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Notai che frattanto la sorella maggiore accostava la mano |
Notai che frattanto la sorella maggiore accostava la mano alla tasca, e diceva: — Se troverò un soldo. |
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alla tasca, e diceva: — Se troverò un soldo. |
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— Un soldo! me ne favoriscano dodici — ripigliò il supplicante. — La natura fu si benefica verso di loro! le sieno adunque |
— Un soldo! me ne favoriscano dodici — ripigliò il supplicante. — La natura fu si benefica verso di loro! le sieno adunque benefiche con un povero. |
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benefiche con un povero. |
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— Ve li darei con tutto il cuore |
— Ve li darei con tutto il cuore — disse la giovine; — amico, ve li darei, se ne avessi. |
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ve li darei, se ne avessi. |
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— O mia benefattrice! bella e caritatevole gentildonna — diceva egli alla sorella maggiore: — ma se allo splendore di quegli |
— O mia benefattrice! bella e caritatevole gentildonna — diceva egli alla sorella maggiore: — ma se allo splendore di quegli occhi, che reca in quest’andito buio il chiaror del mattino, è mista insieme tanta dolcezza, non dovrò io credere che ciò derivi dalla bontà e dalla umanità di quel cuore? non dovrò io credere al ''marquis de Santerre'' ed a suo fratello, i quali, passando dianzi, parlavano tanto di tutte e due? — |
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occhi, che reca in quest’andito buio il chiaror del mattino, è |
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mista insieme tanta dolcezza, non dovrò io credere che ciò |
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derivi dalla bontá e dalla umanitá di quel cuore? non dovrò |
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io credere al marquis de Santerre ed a suo fratello, i quali, |
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passando dianzi, parlavano tanto di tutte e due? — |
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⚫ | E tutte e due pareano commosse; e le loro dita correvano come per impulso e contemporaneamente alle tasche; e n’uscirono due monete di dodici soldi; né altercavano piú col povero, bensí tra lor due, aspirando al merito di far l’elemosina; ma la fecero a un punto tutte e due, e il diverbio cessò; l’uomo dabbene se n’andò con Dio. |
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E tutte e due pareano commosse; e le loro dita correvano |
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ma la fecero a un punto tutte e due, e il diverbio cessò; l’uomo |
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dabbene se n’andò con Dio. |