Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/175: differenze tra le versioni

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{{xx-larger|G}}ià tre volte d’orror cinto e di gelo
{{CapoletteraVar|G}}ià tre volte d’orror cinto e di gelo
Nudò il verno le selve, e di novella
Nudò il verno le selve, e di novella
Spoglia altrettante s’ammantò ogni stelo;
{{R|3}}Spoglia altrettante s’ammantò ogni stelo;


Poichè da morte ai buon sempre rubella
Poichè da morte ai buon sempre rubella
Tolto a noi fosti, o caro amico, e il volo
Tolto a noi fosti, o caro amico, e il volo
Spiegasti ratto alla natia tua stella.
{{R|6}}Spiegasti ratto alla natìa tua stella.


Quanto io piansi per Te! ma un verso, un solo
Quanto io piansi per Te! ma un verso, un solo
Verso non ti sacrai; che sul tuo fato
Verso non ti sacrai; che sul tuo fato
Confusa e muta mi ritenne il duolo.
{{R|9}}Confusa e muta mi ritenne il duolo.


Da me il canto fuggì; mesta da un lato
Da me il canto fuggì; mesta da un lato
La mia cetera giacque, e più non rese,
La mia cetera giacque, e più non rese,
Se pur tentai le corde, il suono usato.
{{R|12}}Se pur tentai le corde, il suono usato.


Così poichè di Cuma ai lidi scese
Così poichè di Cuma ai lidi scese
Dedalo per sentiero audace e strano,
Dedalo per sentiero audace e strano,
E il remeggio dell’ali a Febo appese,</poem>
{{R|15}}E il remeggio dell’ali a Febo appese,
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