Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/185: differenze tra le versioni
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Quattro cose disse il saggio esser difficilissime a conoscersi: la via dell’aquila nel cielo, del serpente sulla pietra, della nave in mezzo al mare, e del giovane nel fior degli anni. Io, qualor temeritá non fosse il voler mettermi in dozzina co’ Salomoni, aggiungerei la quinta, ciò son l’opere de’ prencipi e de’ grandi; i quali amano, ch’elle molto ben si osservin da ciascuno, come cose da ammirarsi, e sdegnan, che da alcuno vengano comprese, come cose la capacitá umana molto eccedenti. Onde a chi va pure rintracciandole altro al fin non riescono, che quella luna, della quale si facetamente dice l’{{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ariosto}} nella terza satira: |
Quattro cose disse il saggio esser difficilissime a conoscersi: la via dell’aquila nel cielo, del serpente sulla pietra, della nave in mezzo al mare, e del giovane nel fior degli anni. Io, qualor temeritá non fosse il voler mettermi in dozzina co’ Salomoni, aggiungerei la quinta, ciò son l’opere de’ prencipi e de’ grandi; i quali amano, ch’elle molto ben si osservin da ciascuno, come cose da ammirarsi, e sdegnan, che da alcuno vengano comprese, come cose la capacitá umana molto eccedenti. Onde a chi va pure rintracciandole altro al fin non riescono, che quella luna, della quale si facetamente dice l’{{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Ariosto}} nella terza satira: |
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{{Blocco centrato|{{Type|f=90%|<poem> |
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Chi con canestro e chi con sacco per la |
Chi con canestro e chi con sacco per la |
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montagna cominciar correr in su, |
montagna cominciar correr in su, |