Pagina:Il buon cuore - Anno IX, n. 30 - 23 luglio 1910.pdf/3: differenze tra le versioni

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L’Ordine delle ''Filles de la Sagesse'' ha fondato oggi uno dei suoi collegi anche in Italia e precisamente a San Giorgio Monferrato. Ne godo assai e per lo sviluppo dell’Ordine e pel bene nostro. L’ultimo censimento fatto ai io febbraio 1901 dava la cifra veramente impressionante di 38,160 ciechi e di 31,267 sordo-muti, e, pur non tenendo conto, come sarebbe stato desiderabile, se tali difetti fossero congeniti o acquisiti, si rilevò dalle schede che vi erano 196 sordo-muto ciechi.
L’Ordine delle ''Filles de la Sagesse'' ha fondato oggi uno dei suoi collegi anche in Italia e precisamente a San Giorgio Monferrato. Ne godo assai e per lo sviluppo dell’Ordine e pel bene nostro. L’ultimo censimento fatto ai io febbraio 1901 dava la cifra veramente impressionante di 38,160 ciechi e di 31,267 sordo-muti, e, pur non tenendo conto, come sarebbe stato desiderabile, se tali difetti fossero congeniti o acquisiti, si rilevò dalle schede che vi erano 196 sordo-muto ciechi.


Ora, malgrado il numero sempre maggiore di Istituti speciali, un forte numero di tali infelici viene abbandonato del tutto alla carità pubblica e nessuno si occupa di dare ad essi il mezzo di diventare uomini fra gli uomini<ref>Lodevole al sommo e perciò la coraggiosa propaganda fatta da uomini come Maurice de la Sizeranne, il dott. Riemann e i nostri M. Adriani e Augusto Romagnoli. Vedi specialmente gli scritti di quest’ultimo (ora professore di filosofia al R. Liceo di Massa): ''Introduzione alla educazione dei ciechi'', Bologna, Zanichelli, 1906; e ''I ciechi non saranno infelici'', in ''Nuova Antologia'', 1 luglio 1908.</ref>. Non parliamo poi di coloro che hanno la triplice infermità d’essere sordomuto-ciechi, perchè per essi, come è avvenuto ed avviene non solo in Italia ma in Francia ed altrove, non essendo abbastanza diffuso nemmeno fra i medici la conoscenza dei casi più sopra illustrati, ove non restino tutta la vita a carico delle famiglie, vengono senz’altro posti nel reparto tranquilli di qualche manicomio o negli asili degli incurabili. Solo diffondendo libri come quello bellissimo dell’Arnould, si potrà anche in Italia, ai 196 sordo-mutociechi che risultano dalle statistiche, aggiungere tutti <noinclude>
Ora, malgrado il numero sempre maggiore di Istituti speciali, un forte numero di tali infelici viene abbandonato del tutto alla carità pubblica e nessuno si occupa di dare ad essi il mezzo di diventare uomini fra gli uomini<ref>Lodevole al sommo e perciò la coraggiosa propaganda fatta da uomini come Maurice de la Sizeranne, il dott. Riemann e i nostri M. Adriani e Augusto Romagnoli. Vedi specialmente gli scritti di quest’ultimo (ora professore di filosofia al R. Liceo di Massa): ''Introduzione alla educazione dei ciechi'', Bologna, Zanichelli, 1906; e ''I ciechi non saranno infelici'', in ''Nuova Antologia'', 1 luglio 1908.</ref>. Non parliamo poi di coloro che hanno la triplice infermità d’essere sordomuto-ciechi, perchè per essi, come è avvenuto ed avviene non solo in Italia ma in Francia ed altrove, non essendo abbastanza diffuso nemmeno fra i medici la conoscenza dei casi più sopra illustrati, ove non restino tutta la vita a carico delle famiglie, vengono senz’altro posti nel reparto tranquilli di qualche manicomio o negli asili degli incurabili. Solo diffondendo libri come quello bellissimo dell’Arnould, si potrà anche in Italia, ai 196 sordo-mutociechi che risultano dalle statistiche, aggiungere tutti <noinclude><references/>{{AltraColonna}}</noinclude>
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quelli che vi devono certo essere in più e salvare quelli questi dalle tragiche sentenze senza appello degli uomini di poca fede.
quelli che vi devono certo essere in più e salvare quelli questi dalle tragiche sentenze senza appello degli uomini di poca fede.