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Quel ch’egli dispone nella sua somma sapienza, dovrà avverarsi:<br />
Quel ch’egli dispone nella sua somma sapienza, dovrà avverarsi:<br />


{{Cld|1435|[''Nè''] Sillaba di Dio mai si cancella.|{{Sc|{{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Vinc. Monti}}}}, ''{{TestoCitato|Sulla morte di Giuda}}'', son. 3, v. 14}}e neppure vale l’affaticarsi a scrutare le arcane ragioni e a sostituire il debole nostro criterio all’onnisciente giudizio di lui, poichè il {{Sc|{{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}}} medesimo così ci ammonisce:
{{Cld|1435|[''Nè''] Sillaba di Dio mai si cancella.|{{Sc|{{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Vinc. Monti}}}}, ''{{TestoCitato|Sulla morte di Giuda}}'', son. 3, v. 14}}
{{indent|0|e neppure vale l’affaticarsi a scrutare le arcane ragioni e a sostituire il debole nostro criterio all’onnisciente giudizio di lui, poichè il {{Sc|{{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}}} medesimo così ci ammonisce:}}

{{Cld|1436|Severi, imperscrutabili, profondi<br />Sono i decreti di lassù, nè lice<br />A mortal occhio penetrarne il buio|''Aristodemo'', tragedia, a. IV, sc. 2}}

{{indent|0|e prima di lui il {{Sc|{{AutoreCitato|Pietro Metastasio|Metastasio}}}}:}}

{{Cld|1437|Sempre il Re dell’alte sfere<br />Non favella in chiari accenti,<br />Come allor, che in mezzo a’ venti<br />E tra i folgori parlò.<br />Cifre son del suo volere<br />Quanto il mondo in sè comprende;<br />Parlan l’opre; e poi s’intende<br />Ciò che in esse egli celò.|''{{TestoCitato|Per la Festività del S. Natale}}'', parte I; nell’ediz. di Parigi 1780. to. VII, p. 369}}


{{indent|0|Quindi piena fede presteremo al poeta, quando ci dirà che}}
{{Cld|1436|Severi, imperscrutabili, profondi<br />Sono i decreti di lassù, nè lice<br />A mortal occhio penetrarne il buio|''Aristodemo'', tragedia, a. IV, sc. 2}}e prima di lui il {{Sc|{{AutoreCitato|Pietro Metastasio|Metastasio}}}}:


{{Cld|1438|E perigliosa, e vana,<br />Se da lor [''dagli Dei''] non comincia ogni opra umana.}}
{{Cld|1437|Sempre il Re dell’alte sfere<br />Non favella in chiari accenti,<br />Come allor, che in mezzo a’ venti<br />E tra i folgori parlò.<br />Cifre son del suo volere<br />Quanto il mondo in sè comprende;<br />Parlan l’opre; e poi s’intende<br />Ciò che in esse egli celò.|''{{TestoCitato|Per la Festività del S. Natale}}'', parte I;<br />nell’ediz. di Parigi 1780. to. VII, p. 369}}Quindi piena fede presteremo al poeta, quando ci dirà che<br />


{{Cld|1438|E perigliosa, e vana,<br />Se da lor [''dagli Dei''] non comincia ogni opra umana.}}Così nell’''{{TestoCitato|Issipile}}'' (a. III, sc. 9) canta il {{Sc|Metastasio}} medesimo che in altra delle sue opere musicali aggiunse:}}<br />
{{indent|0|Così nell’''{{TestoCitato|Issipile}}'' (a. III, sc. 9) canta il {{Sc|Metastasio}} medesimo che in altra delle sue opere musicali aggiunse:}}


{{Cld|1439|Nel cammin di nostra vita<br />Senza i rai del Ciel cortese,<br />Si smarrisce ogni alma ardita,<br />Trema il cor, vacilla il piè.}}
{{Cld|1439|Nel cammin di nostra vita<br />Senza i rai del Ciel cortese,<br />Si smarrisce ogni alma ardita,<br />Trema il cor, vacilla il piè.}}