Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/143: differenze tra le versioni

 
 
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che mio fallor vi fa talor volere
che mio fallor vi fa talor volere
cosa, ch’è molto incontro a lo piacere
cosa, ch’è molto incontro a lo piacere
{{R|4}}di voi, che si avete dolce core;
{{R|4}}di voi, che avete dolce core;
e ciò mi fate sol per vostr’onore,
e ciò mi fate sol per vostr’onore,
non giá perch’i’ n’ sia degno dell’avere,
non giá perch’i’ n’ sia degno dell’avere,
lá’nd’io però ve’n vo merzé cherere
lá ’nd’io però ve ’n vo merzé cherere
{{R|8}}che mi perdoni ciò vostro dolzore
{{R|8}}che mi perdoni ciò vostro dolzore


sappiendo che l’Amore in ciò mi sforza,
sappiendo che l’Amore in ciò mi sforza,
che segnoreggia, si corno li piace
che segnoreggia, como li piace
{{R|11}}ix e deve far de’ suoi fin’amadori.
{{R|11}}e deve far de’ suoi fin’amadori.
Non so i’ ben che fa degli altri cori;
Non so i’ ben che fa degli altri cori;
ma’l mio vèr voi fatt’ha fino e verace,
ma ’l mio vêr voi fatt’ha fino e verace,
{{R|14}}e non altro’l disio che’n voi s’amorza.
{{R|14}}e non altro ’l disio che ’n voi s’amorza.
</poem>
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{{Ms|7}}<poem>
{{Ms|7}}<poem>
De lo piacere ch’or presente presi
De lo piacere ch’or presente presi
di voi, Amor, si come ben sapete,
di voi, Amor, come ben sapete,
dicovi la merzé che di ciò avete.
dicovi la merzé che di ciò avete.
{{R|4}}Ché ’n veritá pertanto mi difesi,
{{R|4}}Ché ’n veritá pertanto mi difesi,
ch’i’stesso co le mie man non mi offesi
ch’i’ stesso co le mie man non mi offesi
in guisa maggio, che voi non credete
in guisa maggio, che voi non credete
or ch’i’ vi mando lo dir che vedete,
or ch’i’ vi mando lo dir che vedete,
{{R|8}}nel qual ringrazio i vostr’atti cortesi,
{{R|8}}nel qual ringrazio i vostr’atti cortesi,


che m’hanno tratto de lo rio penserò
che m’hanno tratto de lo rio pensero
nel quale i’ dimorava in tale guisa
nel quale i’ dimorava in tale guisa
{{R|11}}ii ch’era di viver tutto risaziato.
{{R|11}}ch’era di viver tutto risaziato.
Lá’nd’io vi rendo, Amor, merzé, ch’aitato
Lá ’nd’io vi rendo, Amor, merzé, ch’aitato
m’avete si che ’l cor mio non divisa
m’avete che ’l cor mio non divisa
{{R|14}}fòr che di starvi allegro servo intero.
{{R|14}}fòr che di starvi allegro servo intero.
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