Pagina:De Sanctis, Francesco – La giovinezza e studi hegeliani, 1962 – BEIC 1802792.djvu/158: differenze tra le versioni
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{{AutoreCitato|Giacomo Leopardi|Leopardi}}. Il {{AutoreCitato|Giovanni Berchet|Berchet}} non era ancora giunto tra noi, e appena qualche sentore si aveva del Giusti: se ne mormorava qualche strofa a bassa voce. Giudicai gl’{{TestoCitato|Inni sacri|''Inni''}} del Manzoni cosa letteraria, eco più del talento individuale che di un vivo e profondo sentimento nazionale, stimando fittizio e superficiale quel sentimento neo-cattolico, che allora faceva tanto strepito. Anche il {{TestoCitato|Il cinque maggio|''Cinque maggio''}} mi parve opera letteraria, tale però, per vigore di concezione, per unità di getto, per grandezza d’immagini e per forza di stile, che in questo genere si poteva chiamare il più grande monumento della nostra lirica. Ci feci sopra una lezione che destò la più viva impressione, e gli applausi mi suonano ancora nella mente. Cari e bei giorni quelli, che non ho ritrovati più. |
{{AutoreCitato|Giacomo Leopardi|Leopardi}}. Il {{AutoreCitato|Giovanni Berchet|Berchet}} non era ancora giunto tra noi, e appena qualche sentore si aveva del Giusti: se ne mormorava qualche strofa a bassa voce. Giudicai gl’{{TestoCitato|Inni sacri|''Inni''}} del Manzoni cosa letteraria, eco più del talento individuale che di un vivo e profondo sentimento nazionale, stimando fittizio e superficiale quel sentimento neo-cattolico, che allora faceva tanto strepito. Anche il {{TestoCitato|Il cinque maggio|''Cinque maggio''}} mi parve opera letteraria, tale però, per vigore di concezione, per unità di getto, per grandezza d’immagini e per forza di stile, che in questo genere si poteva chiamare il più grande monumento della nostra lirica. Ci feci sopra una lezione che destò la più viva impressione, e gli applausi mi suonano ancora nella mente. Cari e bei giorni quelli, che non ho ritrovati più. |
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Leopardi era il nostro beniamino. Avevo acceso di lui tale ammirazione, che l’edizione dello Starita fu spacciata in pochi giorni. Quasi non v’era dí che, per un verso o per l’altro, non si parlasse di lui. Si recitavano i suoi {{TestoCitato| |
Leopardi era il nostro beniamino. Avevo acceso di lui tale ammirazione, che l’edizione dello Starita fu spacciata in pochi giorni. Quasi non v’era dí che, per un verso o per l’altro, non si parlasse di lui. Si recitavano i suoi {{TestoCitato|Canti (Leopardi)|''Canti''}}, tutti con uguale ammirazione; non c’era ancora un gusto così squisito da fare distinzioni; e poi, ci sarebbe parsa una irriverenza. Eravamo |