Pagina:Emma Perodi - Roma italiana, 1870-1895.djvu/354: differenze tra le versioni

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guadagni palesi e quelli occulti, aveva trovato con lo Sbarbaro cosi proclive nel diffamare, e col suo sistema di mandar le bozze degli articoli ai diffamati, una vera vena aurifera, che si esauri presto peraltro. Le Forche, affidate al Maccaluso, più scrupoloso dello Sbarbaro, e poi al Foschini, che non aveva misura e non era Sbarbaro, decadevano, ma il Sommaruga aveva già pensato a creare un altro giornale, il Nabab, giornale elegante e mondano, diretto da Enrico Panzacchi. Il Sommaruga aveva immaginato un abile quanto pericoloso sistema per collocare molte azioni del Nabab, e se tutti i pesci avessero morso all’amo, il nuovo giornale sarebbe divenuto degno del titolo. Egli faceva accennare negli articoli delle Forche e in una specie di programma « Roma palese e Roma occulta », che stampava anche nella Cronaca Bizantina, tanti nomi di persone che avrebbe molestato, e a quelle stesse inviava una scheda di sottoscrizione di soo lire.
guadagni palesi e quelli occulti, aveva trovato con lo Sbarbaro così proclive nel diffamare, e col suo sistema di mandar le bozze degli articoli ai diffamati, una vera vena aurifera, che si esauri presto peraltro. Le ''Forche'', affidate al Maccaluso, più scrupoloso dello Sbarbaro, e poi al Foschini, che non aveva misura e non era Sbarbaro, decadevano, ma il Sommaruga aveva già pensato a creare un altro giornale, il ''Nabab'', giornale elegante e mondano, diretto da {{Wl|Q779096|Enrico Panzacchi}}. Il Sommaruga aveva immaginato un abile quanto pericoloso sistema per collocare molte azioni del ''Nabab'', e se tutti i pesci avessero morso all’amo, il nuovo giornale sarebbe divenuto degno del titolo. Egli faceva accennare negli articoli delle Forche e in una specie di programma «Roma palese e Roma occulta», che stampava anche nella Cronaca Bizantina, tanti nomi di persone che avrebbe molestato, e a quelle stesse inviava una scheda di sottoscrizione di soo lire.


Questo giochetto non sfuggi al questore Serrao, che teneva d’occhio il Sommaruga. Il Nabab vide la luce e aveva tutte le apparenze di un giornale onesto, perchè l’editore sapeva che Enrico Panzacchi non si sarebbe prestato mai a nessuna bassezza, e che la rispettabilità del direttore del Nabab gli giovava. In quel tempo a Roma voci strane correvano sul Sommaruga; si diceva che fosse stato lui che avesse venduto il segreto del nascondiglio di Sbarbaro alla questura, che avesse tentato di vendere anche le Forche, e che egli fosse rovinato. Difatti deprezzava libri che avrebbero potuto rendergli molto, offrendoli sul mercato a un prezzo molto inferiore a quello segnato sulla copertina prima ancora di pubblicarli, come faceva per « Alle Porte d’Italia » del de Amicis, mentre poi pagava profumatamente gli scrittori del Nabab, e non si negava nessun lusso, neppur quello di una bellissima donna, la famosa Adele Mai, che era l’attrattiva principale delle serate della Cronaca Bizantina quando aveva sede nel mezzanino sull’angolo fra i Due Macelli e il Tritone, e poi in via dell’Umiltà.
Questo giochetto non sfuggì al questore Serrao, che teneva d’occhio il Sommaruga. Il Nabab vide la luce e aveva tutte le apparenze di un giornale onesto, perchè l’editore sapeva che Enrico Panzacchi non si sarebbe prestato mai a nessuna bassezza, e che la rispettabilità del direttore del Nabab gli giovava. In quel tempo a Roma voci strane correvano sul Sommaruga; si diceva che fosse stato lui che avesse venduto il segreto del nascondiglio di Sbarbaro alla questura, che avesse tentato di vendere anche le Forche, e che egli fosse rovinato. Difatti deprezzava libri che avrebbero potuto rendergli molto, offrendoli sul mercato a un prezzo molto inferiore a quello segnato sulla copertina prima ancora di pubblicarli, come faceva per «Alle Porte d’Italia» del de Amicis, mentre poi pagava profumatamente gli scrittori del Nabab, e non si negava nessun lusso, neppur quello di una bellissima donna, la famosa Adele Mai, che era l’attrattiva principale delle serate della Cronaca Bizantina quando aveva sede nel mezzanino sull’angolo fra i Due Macelli e il Tritone, e poi in via dell’Umiltà.


Il Sommaruga fu arrestato il 21 febbraio e la notte avanti s’era mostrato al Costanzi, al veglione, in compagnia della bella etera. Fu dichiarato il fallimento, ma il Sommaruga ottenne subito la libertà provvisoria, con l’obbligo di soggiornare a Palestrina.
Il Sommaruga fu arrestato il 21 febbraio e la notte avanti s’era mostrato al Costanzi, al veglione, in compagnia della bella etera. Fu dichiarato il fallimento, ma il Sommaruga ottenne subito la libertà provvisoria, con l’obbligo di soggiornare a Palestrina.