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L’autorevole Commissione che così giudicava era composta degli onorevoli: Principe Giovanelli, Marco Tabarrini, Nicomede Bianchi, Ferdinando Martini, Filippo Mariotti, Francesco de Renzis, Caracciolo di Bella, Cavallotti, De Witt e conte Luigi Manzoni.
L’autorevole Commissione che così giudicava era composta degli onorevoli: Principe Giovanelli, {{AutoreCitato|Marco Tabarrini|Marco Tabarrini}}, {{AutoreCitato|Nicomede Bianchi|Nicomede Bianchi}}, {{AutoreCitato|Ferdinando Martini|Ferdinando Martini}}, Filippo Mariotti, {{Wl|Q5206642|Francesco de Renzis}}, Caracciolo di Bella, Cavallotti, De Witt e conte Luigi Manzoni.


Dal parere di uomini così competenti, che faceva credere certa e vicina l’approvazione del Parlamento alle proposte del Governo per eliminare i danni e i pericoli segnalati nel rapporto della inchiesta, traggono origine i primi inviti rivolti nel Giugno del 1885 al Comune di Firenze, affinchè cedesse gratuitamente allo Stato, per la costruzione del nuovo edificio della Biblioteca Nazionale Centrale, l’area di circa m. 2600, che, dopo la decretata demolizione del Ghetto, restava libera tra la progettata Piazza Vittorio Emanuele, le vie dei Naccaioli e dell’Arcivescovado e la piazzetta dell’Olio.
Dal parere di uomini così competenti, che faceva credere certa e vicina l’approvazione del Parlamento alle proposte del Governo per eliminare i danni e i pericoli segnalati nel rapporto della inchiesta, traggono origine i primi inviti rivolti nel Giugno del 1885 al Comune di Firenze, affinchè cedesse gratuitamente allo Stato, per la costruzione del nuovo edificio della Biblioteca Nazionale Centrale, l’area di circa m. 2600, che, dopo la decretata demolizione del Ghetto, restava libera tra la progettata Piazza Vittorio Emanuele, le vie dei Naccaioli e dell’Arcivescovado e la piazzetta dell’Olio.