Pagina:La donna nel pensiero dei pedagogisti.djvu/24: differenze tra le versioni
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 100% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 2: | Riga 2: | ||
plebe, in Roma, in Grecia, fra i barbari, alle corti, nella mitologia, nella leggenda, nella storia: Ottaviana, Porcia, Gaia Cecilia, Cornelia, Camne, Epicaro, Amalassunta, Teodolinda, e la Contessa Matilde e Cerere, Isabella di Spagna, Margherita di Savoia e tante altre. E Messer Gaspare e l’Aretino contrappongono esempi di virtù maschili.... per quanti quanti secoli si perpetuerà questa lotta e non sempre combattuta con armi così gentili come quelle dei cortigiani? |
plebe, in Roma, in Grecia, fra i barbari, alle corti, nella mitologia, nella leggenda, nella storia: Ottaviana, Porcia, Gaia Cecilia, Cornelia, Camne, Epicaro, Amalassunta, Teodolinda, e la Contessa Matilde e Cerere, Isabella di Spagna, Margherita di Savoia e tante altre. E Messer Gaspare e l’Aretino contrappongono esempi di virtù maschili.... per quanti quanti secoli si perpetuerà questa lotta e non sempre combattuta con armi così gentili come quelle dei cortigiani? |
||
Il Castiglione, arguto, ammicca ai contendenti e dice ai lettori: «Capite come ora la donna vive nelle Corti: com’è, e come dovrebbe essere? Intanto allietatevi contemplando le sue grazie, e pensate ch’essa è il nostro gioiello più vago, l’ispiratrice più geniale d’ogni opera generosa ed ardita». |
Il {{AutoreCitato|Baldassarre Castiglione|Castiglione}}, arguto, ammicca ai contendenti e dice ai lettori: «Capite come ora la donna vive nelle Corti: com’è, e come dovrebbe essere? Intanto allietatevi contemplando le sue grazie, e pensate ch’essa è il nostro gioiello più vago, l’ispiratrice più geniale d’ogni opera generosa ed ardita». |
||
Sorriso del Cavaliere essa deve gareggiare con lui in molte doti peregrine. «.... Ma |
Sorriso del Cavaliere essa deve gareggiare con lui in molte doti peregrine. «.... Ma benchè» egli osserva «alcune qualità siano comuni e così neces sarie all’omo come alla donna, sono poi alcune altre che più si convengono alla donna che all’omo....» E la desidera timida, modesta, non vana e leggera, sebbene, soggiunge, sia pure doveroso che non trascuri le sue bellezze, ma anzi le accresca con semplici arti. Il fascino della donna egli, cortigiano, lo ha inteso benissimo, è quello che emana non tanto dalla sua bellezza, quanto dalla sua bontà; e desidera perciò che non perda |