Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/29: differenze tra le versioni

Luigi62 (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
Lauretta, vedendolo irresolubile rimanere, sorridendo disse: — Lo enimma per me proposto, se io non erro, altro non significa se non la fava secca, la quale, essendo nata, giace chiusa tra due serraglia, cioè due scorze; dopo nasce di lei, a guisa d’un granello di miglio, un vermicello, il quale sí fieramente la rode e consuma, che, di madre, serva non può rimanere. Ad ognuno maravigliosamente piacque la isposizione di Lauretta, e tutti ad una voce molto la comendorono. La quale, fatta la debita reverenza, al suo luoco si pose a sedere. Ed Alteria, la quale appresso Lauretta sedeva ed a cui il secondo luoco di favoleggiare toccava, desiderosa piú di dire che di ascoltare, non aspettando altro comandamento dalla signora, in tal maniera a dire incominciò:
Lauretta, vedendolo irresolubile rimanere, sorridendo disse: — Lo enimma per me proposto, se io non erro, altro non significa se non la fava secca, la quale, essendo nata, giace chiusa tra duo serragli, cioè due scorze; dopo nasce di lei, a guisa d’un granello di miglio, un vermicello, il quale sí fieramente la rode e consuma, che, di madre, serva non può rimanere. Ad ognuno maravigliosamente piacque la isposizione di Lauretta, e tutti ad una voce molto la comendorono. La quale, fatta la debita reverenza, al suo luoco si pose a sedere. Ed Alteria, la quale appresso Lauretta sedeva ed a cui il secondo luoco di favoleggiare toccava, desiderosa piú di dire che di ascoltare, non aspettando altro comandamento dalla signora, in tal maniera a dire incominciò: