Pagina:Emma Perodi - Roma italiana, 1870-1895.djvu/296: differenze tra le versioni

 
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Ai primi d’aprile mori l’{{Wl|Q3559937|Iacovacci}}, il noto impresario dell’Apollo conosciuto da tutti a Roma per il ''Sor Cencio''. Egli morì così povero, dopo essere stato impresario per più di quarant’anni, che fu sepolto nella fossa comune e lasciò un debito col Comune di 95,000 lire. Peraltro ebbe un accompagnamento magnifico, degno di un principe, e dietro al suo carro funebre, coperto di ricche corone, si vedevano signori, consiglieri comunali, impresari, direttori d’orchestra, poveri coristi e uno stuolo di figuranti e ballerine. Il funerale fu fatto a {{Wl|Q659529|San Salvadore in Lauro}} e la campana che suonò per la prima volta in quell’occasione era stata ordinata dall’Iacovacci per l’Apollo. Egli non aveva potuto pagarla e quando gli occorreva per uno spettacolo, prendevala a nolo. Poco prima che egli morisse, la campana fu comprata dal parroco, e sentendola suonare la prima volta, mentre il cadavere del ''Sor Cencio'' entrava in chiesa, il popolino ripetè con maggior insistenza che mai che il povero impresario era «jettatore e jettato».
Ai primi d’aprile morì l’{{Wl|Q3559937|Iacovacci}}, il noto impresario dell’Apollo conosciuto da tutti a Roma per il ''Sor Cencio''. Egli morì così povero, dopo essere stato impresario per più di quarant’anni, che fu sepolto nella fossa comune e lasciò un debito col Comune di 95,000 lire. Peraltro ebbe un accompagnamento magnifico, degno di un principe, e dietro al suo carro funebre, coperto di ricche corone, si vedevano signori, consiglieri comunali, impresari, direttori d’orchestra, poveri coristi e uno stuolo di figuranti e ballerine. Il funerale fu fatto a {{Wl|Q659529|San Salvadore in Lauro}} e la campana che suonò per la prima volta in quell’occasione era stata ordinata dall’Iacovacci per l’Apollo. Egli non aveva potuto pagarla e quando gli occorreva per uno spettacolo, prendevala a nolo. Poco prima che egli morisse, la campana fu comprata dal parroco, e sentendola suonare la prima volta, mentre il cadavere del ''Sor Cencio'' entrava in chiesa, il popolino ripetè con maggior insistenza che mai che il povero impresario era «jettatore e jettato».


L’Iacovacci era stato bene con i neri prima e con i bianchi poi. A tempo del Papa ogni momento faceva fare dimostrazioni in teatro con le bandierine bianche e gialle; venuto il 1870 ideò la marcia delle bersagliere nel {{Wl|Q19130119|''Flik-Flok''}} che gli fruttò immenso denaro. Vittorio Emanuele lo proteggeva e gli voleva bene e il «Sor Cencio» era tutto gongolante quando poteva mettersi la croce di cavaliere datagli dal Re. Tutti i maestri lo conoscevano e gli volevano bene perchè era intelligentissimo e bonario. Anche col {{AutoreCitato|Giuseppe Verdi|Verdi}} era andato d’accordo e gli aveva messo in scena {{Wl|Q468112|i Due Foscari}}, {{Wl|Q203470|il Trovatore}} e il {{Wl|Q221757|Ballo in Maschera}}.
L’Iacovacci era stato bene con i neri prima e con i bianchi poi. A tempo del Papa ogni momento faceva fare dimostrazioni in teatro con le bandierine bianche e gialle; venuto il 1870 ideò la marcia delle bersagliere nel {{Wl|Q19130119|''Flik-Flok''}} che gli fruttò immenso denaro. Vittorio Emanuele lo proteggeva e gli voleva bene e il «Sor Cencio» era tutto gongolante quando poteva mettersi la croce di cavaliere datagli dal Re. Tutti i maestri lo conoscevano e gli volevano bene perchè era intelligentissimo e bonario. Anche col {{AutoreCitato|Giuseppe Verdi|Verdi}} era andato d’accordo e gli aveva messo in scena {{Wl|Q468112|i Due Foscari}}, {{Wl|Q203470|il Trovatore}} e il {{Wl|Q221757|Ballo in Maschera}}.