Pagina:Slataper - I confini necessari all'Italia, Palatina, 1915.djvu/35: differenze tra le versioni

Modifica pagina via js
 
StefanoC (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{Centrato|— 36 —}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
redentismo ci sarà sempre, finché uno slavo e un te¬
{{Pt|redentismo|irredentismo}} ci sarà sempre, finché uno slavo e un
desco abiteranno nel nostro territorio. Ma non bisognerà
tedesco abiteranno nel nostro territorio. Ma non bisognerà
impensierirsene troppo. I desideri politici dei piccoli grup¬
impensierirsene troppo. I desideri politici dei piccoli
pi smembrati nazionali contano assai poco. Nè la Francia
gruppi smembrati nazionali contano assai poco. Nè la Francia
avrebbe potuto fare la guerra soltanto per l’Alsazia e Lo¬
avrebbe potuto fare la guerra soltanto per l’Alsazia e
rena, nè l’Italia per Trento e Trieste. Vuol dire che do¬
Lorena, nè l’Italia per Trento e Trieste. Vuol dire che
mani dovremo essere più forti militarmente, non per il
domani dovremo essere più forti militarmente, non per il
milione di stranieri che avremo tra noi, ma per difendere
milione di stranieri che avremo tra noi, ma per difendere
il nostro Adriatico. Ci vorrà perciò sopratutto molta cal¬
il nostro Adriatico. Ci vorrà perciò sopratutto molta
ma e molto buon senso. E valersi non del divide et impera
calma e molto buon senso. E valersi non del ''divide et impera''
austriaco, ma del sentimento regionale vivo in tutti i paesi
austriaco, ma del sentimento regionale vivo in tutti i paesi
nostri, favorito da speciali autonomie.
nostri, favorito da speciali autonomie.

E da ultimo bisogna ancora fare questa considera¬
E da ultimo bisogna ancora fare questa considerazione
zione fondamentale: la massima parte dei nostri nuovi
fondamentale: la massima parte dei nostri nuovi
cittadini slavi nel Goriziano, nell’Istria, nella Carsia e
cittadini slavi nel Goriziano, nell’Istria, nella Carsia e
nella Dalmazia sono contadini. Ora non soltanto i conta¬
nella Dalmazia sono contadini. Ora non soltanto i
dini slavi, ma di tutte le nazioni, hanno se mai un senti¬
contadini slavi, ma di tutte le nazioni, hanno se mai un
mento economico e campanilistico, non nazionale; si som¬
sentimento economico e campanilistico, non nazionale; si
muovono per il pane, non per lo stato; mentre viceversa
sommuovono per il pane, non per lo stato; mentre viceversa
sono proprio essi, la loro ottusa resistenza che perpetua
sono proprio essi, la loro ottusa resistenza che perpetua
lingua e costumi nazionali anche quando la borghesia si
lingua e costumi nazionali anche quando la borghesia si
snazionalizza. Sicché il fenomeno più importante sarà que¬
snazionalizza. Sicché il fenomeno più importante sarà
sto: che mentre la lingua slava continuerà ad essere dif¬
questo: che mentre la lingua slava continuerà ad essere
fusa e predominante in molta parte delle nuove campa¬
diffusa e predominante in molta parte delle nuove campagne,
gne, mancherà invece l’elemento per una vera agitazione
mancherà invece l’elemento per una vera agitazione
nazionalista slava. Di fatti oggi essa è fatta da quella assai
nazionalista slava. Di fatti oggi essa è fatta da quella assai
fittizia (meno forse in Dalmazia) borghesia slava che s’è
fittizia (meno forse in Dalmazia) borghesia slava che s’è
andata formando nelle città italiane (tutte le città sono ita¬
andata formando nelle città italiane (tutte le città sono
liane, perchè cultura e borghesia sono sempre state ita¬
italiane, perchè cultura e borghesia sono sempre state
liane) per l’urbanesimo favorito dalla politica di Vienna.
italiane) per l’urbanesimo favorito dalla politica di Vienna.
Ma domani l’urbanesimo dovrà essere prevalentemente ita¬
Ma domani l’urbanesimo dovrà essere prevalentemente {{Pt|ita-|}}