Pagina:Slataper - I confini necessari all'Italia, Palatina, 1915.djvu/22: differenze tra le versioni

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Autrichiens en Italie consiste dans la possession du
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Tyrol, pays montagneux qui s’avance dans la piaine et la domine comme une citadelle. Il ne laisse qu’une étroite bande de terrain entre la Lombardie et la Vénétie: la faible largeur de cette bande est encore réduite par le lac de Garde et par les marécages que forme le Mincio avant de rejoindre le fleuve dans lequel il se perd. Le massif des Alpes du Tyrol, ainsi jeté au centre mème de l’Italie, a toujours fourni aux empereurs d’Allemagne leur base d’opérations contre la péninsule, et a été le grand obstacle à l’indépendance de ce pays. Maintenant encore c’est au sortir de ses gorges que se trouvent les forteresses où l’Autriche a établi le centre de la domination militaire; c’est dans les montagnes elles-mèmes, dans la vallèe supérieure de l’Adige que se trouve le noeud de toutes les routes militaires». E i fratelli {{AutoreCitato|Luigi e Carlo Mezzacapo|Mezzacapo}} nel loro libro sulle condizioni strategiche d’Italia, che ancora oggi è fondamentale, affermavano: «Quello cui devesi anzitutto mirare nella difesa generale delle Alpi si è di sostenersi sulla frontiera centrale; forzato il passo delle Alpi centrali tutte le nostre forze poste alla difesa d’ogni altra parte della nostra frontiera alpina potrebbero trovarsi tagliate dal Po». Difatti in questo caso il nemico sarebbe più vicino al Po che le nostre truppe all’Alpi occidentali o all’Isonzo.
Autrichiens en Italie consiste dans la possession du Ty-

rol, pays montagneux qui s’avance dans la piaine et la do¬
Tutto ciò fu evidente nella campagna del viceré Eugenio nella riscossa antinapoleonica del 1813. La Francia arrivava allora alla Drava e alla Sava; però Eugenio non
mine comme une citadelle. Il ne laisse qu’une étroite bande
potendo più sostenersi a Lubiana retrocedè fino all’Isonzo, che intendeva difendere. Ma avendo il re di Baviera fatta causa comune coi nemici di Napoleone, Eugenio dovette ordinare subito la ritirata al Piave, e dal
de terrain entre la Lombardie et la Vénétie: la faible lar-
geur de cette bande est encore réduite par le lac de Garde
et par les marécages que forme le Mincio avant de rejoin-
dre le fleuve dans lequel il se perd. Le massif des Alpes
du Tyrol, ainsi jeté au centre mème de l’Italie, a toujours
fourni aux empereurs d’Allemagne leur base d’opérations
contre la péninsule, et a été le grand obstacle à l’indé-
pendance de ce pays. Maintenant encore c’est au sortir de
ses gorges que se trouvent les forteresses où l’Autriche a
établi le centre de la domination militaire; c’est dans les
montagnes elles-mèmes, dans la vallèe supérieure de
l’Adige que se trouve le noeud de toutes les routes mili-
taires”. E i fratelli Mezzacapo nel loro libro sulle condi¬
zioni strategiche d’Italia, che ancora oggi è fondamentale,
affermavano: «Quello cui devesi anzitutto mirare nella
difesa generale delle Alpi si è di sostenersi sulla frontiera
centrale; forzato il passo delle Alpi centrali tutte le nostre
forze poste alla difesa d’ogni altra parte della nostra fron¬
tiera alpina potrebbero trovarsi tagliate dal Po”. Difatti
in questo caso il nemico sarebbe più vicino al Po che le
nostre truppe all’Alpi occidentali o all’Isonzo.
Tutto ciò fu evidente nella campagna del viceré Eu¬
genio nella riscossa antinapoleonica del 1813. La Francia
arrivava allora alla Drava e alla Sava; però Eugenio non
potendo più sostenersi a Lubiana retrocedè fino all’I-
sonzo, che intendeva difendere. Ma avendo il re di Ba¬
viera fatta causa comune coi nemici di Napoleone, Eu¬
genio dovette ordinare subito la ritirata al Piave, e dal
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