Pagina:De Amicis - La vita militare.djvu/165: differenze tra le versioni
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Dopo cento passi, daccapo. Dà un grande urtone in una |
Dopo cento passi, daccapo. Dà un grande urtone in una persona che gli cammina davanti, si sveglia, guarda: — Oh! scusi, capitano. — Niente, si figuri! Son cose che succedono a tutti. |
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persona che gli cammina davanti, si sveglia, guarda: — Oh! |
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scusi, capitano. — Niente, si figuri! Son |
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cose che succedono a tutti. |
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Ti si accosta un compagno. Camminate per un po’ di tempo, senza scorgervi, l’uno al fianco dell’altro. Poi: — Sei qui? — Risposta: un grugnito. — Hai sonno? — Un po’. — Dammi il braccio. — E vi date il braccio. Spalla contro spalla, fianco contro fianco, e avanti, alla meglio, a fiancate, a traballoni, a sconquassi. Otto, dieci, venti passi, e il sonno vi piglia, e le vostre teste pesanti si ripiegano tutte e due dalla stessa parte e si picchiano. — Ahi! — Vi sciogliete. |
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Ti si accosta un compagno. Camminate per un po’ di |
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E intorno intorno tutti cheti; e sempre buio fitto; |
E intorno intorno tutti cheti; e sempre buio fitto; sempre le due lunghe file di lumi che ondeggiano lunghesso i lati della via; e sempre lo stesso monotono tintinnar dei gamellini. |
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sempre le due lunghe file di lumi che ondeggiano lunghesso |
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i lati della via; e sempre lo stesso monotono tintinnar |
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dei gamellini. |
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Tutto ad un tratto suona in mezzo alle file una voce stizzosa: — Su quel lume! — E il soldato che porta la lanterna e che, preso dal sonno, aveva allentato il braccio e lasciava cadere il fucile sul capo di chi gli vien dietro, si desta, ripiega il braccio, e rialza il lume. |
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Tutto ad un tratto suona in mezzo alle file una voce |
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stizzosa: — Su quel lume! — E il soldato che porta la |
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lanterna e che, preso dal sonno, aveva allentato il braccio |
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e lasciava cadere il fucile sul capo di chi gli vien dietro, |
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si desta, ripiega il braccio, e rialza il lume. |
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Altri pochi passi, e un sonoro e prolungato sbadiglio |
Altri pochi passi, e un sonoro e prolungato sbadiglio a raglio d’asino rompe il silenzio. Due o tre voci gli tengon dietro a contraffarlo; una risata, e zitti. |
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a raglio d’asino rompe il silenzio. Due o tre voci gli tengon |
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dietro a contraffarlo; una risata, e zitti. |
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Altri pochi passi, e s’alza una voce stridula in tentativo |
Altri pochi passi, e s’alza una voce stridula in tentativo di canto. Un diavolìo d’urli di protesta e di disapprovazione si solleva dalle file. — Lasciala lì. — A un’altra volta. — Dormi in pace. — E il mal ispirato cantore ricaccia in gola il resto della canzone e si tace. |
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di canto. Un diavolìo d’urli di protesta e di disapprovazione |
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si solleva dalle file. — Lasciala lì. — A un’altra |
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volta. — Dormi in pace. — E il mal ispirato cantore |
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ricaccia in gola il resto della canzone e si tace. |
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Altri venti passi, e si ode un grido acuto e poi un digrignar |
Altri venti passi, e si ode un grido acuto e poi un digrignar rabbioso di bestemmie. — Che c’è? — Chi è? — È un soldato, colto dal sonno, che ha dato una violenta stincata contro un paracarri — E intorno intorno: — |
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rabbioso di bestemmie. — Che c’è? — Chi è? — È |
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un soldato, colto dal sonno, che ha dato una violenta |
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stincata contro un paracarri — E intorno intorno: — |