Pagina:De Amicis - La vita militare.djvu/33: differenze tra le versioni
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sopra il suo capo; levò gli occhi in su alle finestre. Dall’un de’ davanzali spunta e si muove incertamente una cosa nera, si allunga, discende lenta lenta, arriva a terra; è una corda. Dopo averla accompagnata cogli occhi fino a terra, li rialza alla finestra; vede sporgere una testa, due spalle, tutta una persona, girare guardinga sopra sè stessa, afferrare la fune, discendere, sparire. Dietro subito, di corsa. Già gli è vicino, già lo raggiunge, già stende le mani a ghermirlo pei panni... |
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sopra il suo capo; levò gli occhi in su alle finestre. Dall’un |
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de’ davanzali spunta e si muove incertamente una |
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cosa nera, si allunga, discende lenta lenta, arriva a |
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terra; è una corda. Dopo averla accompagnata cogli occhi |
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fino a terra, li rialza alla finestra; vede sporgere una |
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testa, due spalle, tutta una persona, girare guardinga |
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sopra sè stessa, afferrare la fune, discendere, sparire. |
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Dietro subito, di corsa. Già gli è vicino, già lo raggiunge, |
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già stende le mani a ghermirlo pei panni.... |
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In quel punto gli si para davanti una porta; la porta della cantina. La tenta leggermente colla mano; essa cede. Uh! che baccano! Un acciottolio di piatti, un tintinnio di bicchieri, un urlìo di voci rauche e dissonanti, un sonar confuso di bestemmie e di canti e un puzzo di fumo di pipa che lo respinge indietro. Si fermò un istante; spinse un’altra volta la porta, e si spalancò. Quale spettacolo! La stanza piena zeppa di soldati; chi vestito, chi in farsetto, chi col cappotto sulle spalle a mo’ di mantellina spagnola e il berretto indietro alla bravaccia; chi seduto sulle tavole, chi a cavalcioni, chi lungo disteso sulle panche, chi sdraiato sconciamente sul pavimento; gli occhi lustri, vitrei, istupiditi; le faccie accese; altri brillo, altri briaco affatto; altri sonnacchioso, altri dormente sonno profondo; qualcuno tentava di rizzarsi in piedi e ricadeva pesantemente sopra la panca; qualche altro, riuscito a levarsi su, barcollava per la stanza urtando e facendo tentennare le tavole e tremar sonoramente i bicchieri e le bottiglie; in ogni parte un gran moto di carte e di quattrini, e un trinciar l’aria colle mani a modo di scongiuri cabalistici, e grida e risate, e tutto avvolto in un denso nuvolo di fumo da restarne soffocati in dieci minuti. — Fuori! fuori! — pareva di gridare al povero sognatore; — sergente! sergente! mi noti il nome di tutti, tutti dentro, tutti ai ferri, tutti... |
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In quel punto gli si para davanti una porta; la porta |
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della cantina. La tenta leggermente colla mano; essa |
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cede. Uh! che baccano! Un acciottolio di piatti, un |
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tintinnio di bicchieri, un urlìo di voci rauche e dissonanti, |
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un sonar confuso di bestemmie e di canti e un |
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puzzo di fumo di pipa che lo respinge indietro. Si fermò |
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un istante; spinse un’altra volta la porta, e si spalancò. |
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Quale spettacolo! La stanza piena zeppa di soldati; chi |
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vestito, chi in farsetto, chi col cappotto sulle spalle a |
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mo’ di mantellina spagnola e il berretto indietro alla bravaccia; |
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chi seduto sulle tavole, chi a cavalcioni, chi lungo |
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disteso sulle panche, chi sdraiato sconciamente sul pavimento; |
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gli occhi lustri, vitrei, istupiditi; le faccie accese; |
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altri brillo, altri briaco affatto; altri sonnacchioso, altri |
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dormente sonno profondo; qualcuno tentava di rizzarsi |
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in piedi e ricadeva pesantemente sopra la panca; qualche |
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altro, riuscito a levarsi su, barcollava per la stanza urtando |
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e facendo tentennare le tavole e tremar sonoramente |
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i bicchieri e le bottiglie; in ogni parte un gran |
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moto di carte e di quattrini, e un trinciar l’aria colle |
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mani a modo di scongiuri cabalistici, e grida e risate, |
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e tutto avvolto in un denso nuvolo di fumo da restarne |
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soffocati in dieci minuti. — Fuori! fuori! — pareva di gridare |
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al povero sognatore; — sergente! sergente! mi noti |
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il nome di tutti, tutti dentro, tutti ai ferri, tutti.... |