Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/23: differenze tra le versioni

Cruccone (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Luigi62 (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 7: Riga 7:
Nel 1158 {{Wl|Q79789|Federico Barbarossa}} scendeva in Italia con un forte esercito, e subito si acquistava l’affetto dei Comaschi, per aver ordinata la riedificazione della distrutta città. L’imperatore pose anzi i suoi alloggiamenti in Como.
Nel 1158 {{Wl|Q79789|Federico Barbarossa}} scendeva in Italia con un forte esercito, e subito si acquistava l’affetto dei Comaschi, per aver ordinata la riedificazione della distrutta città. L’imperatore pose anzi i suoi alloggiamenti in Como.


Lo storico imperiale Raderico<ref>Il canonico {{Wl|Q835997|Raderico}} è il continuatore delle ''Gesta Federici I imperatoris auctoribus Ottone episcopa et Rogemno praepositum frigentibus''.</ref> ha posto fra gli atti di sommo coraggio del Barbarossa, l’avere egli fatto una visita ai formidabili isolani. Dice il Bianchi Giovini<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Aurelio Bianchi-Giovini|Bianchi Giovini}}}}, ''Studi sulla storia dei Longobardi''. La Comacina, in Rivista Europea, 1847.</ref> che secondo un’antica tradizione uno della famiglia Giovio avesse persuaso gl’Isolani a sottomettersi all’imperatore ed a fargli buona aceoglienza, laonde Federico gli permise di aggiungere al suo stemma l’aquila imperiale; ma alcuni scrittori comensi vogliono che in quella occasione gli Isolani tornassero alla sudditanza di Como ciò che però non è provato.
Lo storico imperiale Raderico<ref>Il canonico {{Wl|Q835997|Raderico}} è il continuatore delle ''Gesta Federici I imperatoris auctoribus Ottone episcopa et Rogemno praepositum frigentibus''.</ref> ha posto fra gli atti di sommo coraggio del Barbarossa, l’avere egli fatto una visita ai formidabili isolani. Dice il Bianchi Giovini<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Aurelio Bianchi-Giovini|Bianchi Giovini}}}}, ''{{TestoAssente|Studi sulla storia dei Longobardi}}''. La Comacina, in Rivista Europea, 1847.</ref> che secondo un’antica tradizione uno della famiglia Giovio avesse persuaso gl’Isolani a sottomettersi all’imperatore ed a fargli buona accoglienza, laonde Federico gli permise di aggiungere al suo stemma l’aquila imperiale; ma alcuni scrittori comensi vogliono che in quella occasione gli Isolani tornassero alla sudditanza di Como ciò che però non è provato.


La fedeltà degl’Isolani all’imperatore non dovette durare molto, perchè nel 1168 li vediamo nuovamente uniti ai Milanesi, e vediamo Brocco Ogerio, giudice d’Isola, sottoscrivere l’accordo tra {{Wl|Q16583475|Obizzo Malaspina}} e le città della Lega lombarda, tra le quali eravi anche Como, a fine di combattere Federico Barbarossa.
La fedeltà degl’Isolani all’imperatore non dovette durare molto, perchè nel 1168 li vediamo nuovamente uniti ai Milanesi, e vediamo Brocco Ogerio, giudice d’Isola, sottoscrivere l’accordo tra {{Wl|Q16583475|Obizzo Malaspina}} e le città della Lega lombarda, tra le quali eravi anche Como, a fine di combattere Federico Barbarossa.