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{{Pt|dici|giudici}} e intanto di mandar noi provvisoriamente al bagno di Nisida. Il re ordinò si portasse a lui il processo. Noi credemmo che volesse trattare l’affare in consiglio di stato, e facemmo presentare memorie a tutti i ministri, e tutti dicevano non saper nulla. E veramente nulla sapevano, e non si trattò mai questo affare in consiglio di stato: ed era un mistero che non si poteva penetrare. Ad un tratto la commissione suprema pe’ reati di stato fu tutta sciolta con un decreto reale, e rifatta di altri uomini: il Buonanni chiamato dal re e rimproverato rispose dignitosamente aver giudicato secondo coscienza: il Marcarelli fu traslocato in Salerno, e dovette ubbidire. Per noi il re disse: «Il giudicato sia rispettato». Dipoi sapemmo che il re aveva dato il processo, per esaminarlo e dirgli un parere, a Nicola Nicolini e Giustino Fortunato, due ministri senza portafoglio, i quali che parere diedero non saprei dire, so che avvennero questi fatti. Il ministro Delcarretto trionfò de’ magistrati che non avevano giudicato secondo il volere della polizia; di noi non si curò, ci tenne in carcere a sua disposizione e come egli volle per altri quindici mesi dopo il giudizio.
{{Pt|dici|giudici}} e intanto di mandar noi provvisoriamente al bagno di Nisida. Il re ordinò si portasse a lui il processo. Noi credemmo che volesse trattare l’affare in consiglio di stato, e facemmo presentare memorie a tutti i ministri, e tutti dicevano non saper nulla. E veramente nulla sapevano, e non si trattò mai questo affare in consiglio di stato: ed era un mistero che non si poteva penetrare. Ad un tratto la commissione suprema pe’ reati di stato fu tutta sciolta con un decreto reale, e rifatta di altri uomini: il Buonanni chiamato dal re e rimproverato rispose dignitosamente aver giudicato secondo coscienza: il Marcarelli fu traslocato in Salerno, e dovette ubbidire. Per noi il re disse: «Il giudicato sia rispettato». Dipoi sapemmo che il re aveva dato il processo, per esaminarlo e dirgli un parere, a Nicola Nicolini e {{AutoreCitato|Giustino Fortunato|Giustino Fortunato}}, due ministri senza portafoglio, i quali che parere diedero non saprei dire, so che avvennero questi fatti. Il ministro Delcarretto trionfò de’ magistrati che non avevano giudicato secondo il volere della polizia; di noi non si curò, ci tenne in carcere a sua disposizione e come egli volle per altri quindici mesi dopo il giudizio.