Documentazione conservata presso l'archivio del Ministero dell'Interno sulla struttura paramilitare del PCI (1945-1967)/7 giugno 1960: differenze tra le versioni

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A seguito di quanto segnalato sull’argomento di cui in oggetto con la prefettizia pari numero in data 16 maggio scorso, si ha il pregio di comunicare che il 1° giugno corrente, presso la sede della federazione provinciale del P.C.I., ha avuto luogo una riunione riservata ai soli ex capi partigiani comunisti della provincia di Pisa, facenti parte del ricostituendo "apparato paramilitare".
 
Fonte confidenziale attendibile ha riferito che il Segretario provinciale della federazione, D N , avrebbe reso noti ai convenuti - in numero di 10 - i motivi che avrebbero indotto il partito alla ricostituzione dell’organismo paramilitare, motivi consistenti - a suo dire - nella salvaguardia delle libertà democratiche in quanto le autorità periferiche governative avrebbero impedito, in varie località, agli oratori comunisti di affrontare, in pubblici comizi e nella propaganda murale, i temi di politica estera, nonché di denunziare all’opinione pubblica la responsabilità americana per il fallimento della conferenza al vertice e la responsabilità dei governanti italiani, i quali avrebbe[ro] consentito la istallazioneinstallazione<ref>Così nel testo</ref>sul territorio nazionale, di basi per il lancio di missili ed il decollo dagli aeroporti degli apparecchi "spia" per il sorvolo dell’Unione Sovietica.
 
Nel corso della suddetta riunione non sarebbero state prese determinazioni in merito al funzionamento ed alla riorganizzazione dell’apparato; sarebbe stato deciso, peraltro, di effettuare analoghe riunioni all’inizio di ogni mese, allo scopo di esaminare gli avvenimenti politici nazionali per la conseguente attività da svolgere.