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Versione delle 13:27, 27 lug 2021

di arditi, ha insomma studiato sul posto. Bisogna vederlo: opera la deviazione della corrente elettrica con calma e prontezza sorprendente. Fatta la sua parte, più d’una volta ha atteso impassibile il ritorno delle nostre pattuglie sotto il fuoco delle mitragliatrici. In una ricognizione, or non è molto, precedeva il reparto d’assalto ed operava a pochi passi dalle vedette nemiche ed in pieno giorno l’interruzione della corrente elettrica del reticolato, essendo in tal modo fattore primo ed indispensabile del brillante successo dell’azione. Gli è stato spesso degno compagno nelle ardue imprese un tenente dei Minatori: RENATO INDRIZZI da Foggia.

Ufficiali e soldati... specialisti in qualche cosa se ne trovano tra i Minatori e i Pontieri, fra i Telegrafisti e gli Zappatori, tra i Pompieri e i Fotoelettricisti, un po’ da per tutto insomma. E non vogliamo contare di proposito quelli che preparano importanti ordigni bellici nei laboratori, quelli che studiano ed approntano mezzi offensivi e difensivi dei quali non è ancor prudente parlare.

Esempi.

La natura dei lavori affidati al Genio sembra che abbia sviluppato tra ufficiali e soldati un particolare senso altruistico degno della più grande considerazione. Sono, difatti, frequentissimi atti di valore che rivelano qualità morali superiori, utili non solo in guerra, ma anche, se non specialmente, nella vita civile. Non è eroe soltanto chi si lancia primo all’assalto, chi cattura nemici, chi espone la propria vita per recar danno all’avversario in azioni di guerra; lo è altresì chi affronta la morte per salvare un compagno o un superiore, per evitare una catastrofe che possa comunque danneggiare altrui.

Non ci è dato registrare che una parte degli eroismi del genere a nol noti, mentre siamo certi che i più significativi sono insaputi perchè gli umili fanno quasi sempre il bene per il bene, perchè le anime ben nate si prodigano in opere di fraternità senza desiderio di elogi e di ricompense.

Il soldato FLORES FRANCESCO da Flumini Maggiore (Cagliari), visto che alcuni commilitoni erano stati sepolti sotto le macerie di una trincea per lo scoppio di una granata nemica, accorreva subito in loro aiuto, incitando i compagni a seguire il suo