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58 bramare.

brasojer bruciare arrostire, fr. braser saldare, embraser sp. abrazar accendere, afr. esbraser, lad. braser barsar, dial. alta Italia brasar sbrasar. Il Diez pose a base di questo gruppo rom. l’anrd. brâsa saldare a fuoco, ags. brasian mineralizzare [donde ing. to braze saldare]; accanto a cui sta sv. brasa fiammeggiare scintillare. Ma il Mackel, dopo rilevata la diffusione del nome in tutto il campo neol., osserva che a breve dell’anrd. non può produrre una e, e quindi esclude l’origine dal ramo nordico, e propone come etim. il ger. * brasa * braso d’ug. sig., donde fiamm. brase: accanto a cui il Littré parla di un aat. bras fuoco vivo, brasen bruciare. Il Mackel ascrive quindi il vocabolo fr. al suo primo gruppo, mentre se fosse d’immediata origine nordica dovrebbe trovarsi fra quelli del 2º, essendo noto che le parole nordico-normanne entrarono in Francia nei sec. 9º e 10º. Secondo lo stesso filologo fr. brajse proviene da brese per ampliamento, e non da brasia. Però si può osservare che anche in fr. il nome compare relativamente tardi [sec. 12º]; il che conforterebbe l’ipotesi del Diez. Il bl. ci presenta brasa in territorio fr., braza in quello sp., nulla nell’it.; ed anche questo parrebbe indicare che il nostro sia passato a traverso la Francia, anzichè essere venuto direttamente di Germania. Der.: bracia-jo-juolo; braci-ere-na-no-uola-olina.

Bramare, desiderare avidamente (Dante, Albertano). Paralleli: lad. brammar, prov. sp. bramar ruggire montare in collera, fr. bramer [sec. 16.º] gridare, n. prov. bramaì gridare desiderare, berrig. bremer bermer gridar forte, ginev. bremer urlare, borgog. braimaì gridare. Il Marot usa questo vb. solo parlando del muggito de’ buoi, altri scrittori anche parlando del verso d’altri animali. L’it. e il prov. sono le sole fra le lingue neol. che abbiano sviluppato il senso di “desiderare”, che in it. è anzi esclusivo, almeno in questa forma, poichè vedremo che dallo stesso ceppo è venuto anche bramire conservante