Pagina:Muehlon - Dal diario d'un tedesco, Milano, 1918.djvu/13: differenze tra le versioni

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dire: Anche il nemico fa così, ma far meglio di lui; così anche il nemico si migliora e ci stima di più.
dire: Anche il nemico fa così, ma far meglio di lui; così anche il nemico si migliora e ci stima di più.


Devo estendere queste osservazioni pessimistiche anche alla corona, accennando al contegno dello stesso imperatore. Egli ebbe uno scambio attivo di dispacci collo Czar, nel quale, accentuando la tradizionale cordialità, osservava insistentemente che l’Austria non voleva fare conquiste territoriali in Serbia. Lo Czar risponde, che il contegno dell’Austria verso la Serbia non può allatto essere approvato dalla Russia, che l’imperatore potrebbe farsi intermediario tra Pietroburgo e Vienna. L’imperatore si dichiara pronto a farlo, a condizione che la Russia non prenda alcuna misura militare che abbia significato di guerra. Lo Czar fa sapere che, a causa dei preparativi austriaci, non può ritirare l’ordine di mobilitazione, che però la Russia non farà alcun atto di guerra finché non sieno rotte le trattative. Intanto giunge fra noi la notizia della mobilitazione di tutte le forze russe; noi presentiamo subito l’ultimatum e dichiariamo la guerra. Non ci contentiamo però di questo, ma l’imperatore pubblica lo scambio di dispacci collo Czar, e fa diffondere notizie ufficiali o semiufficiali, in cui si rimprovera alla Russia la più odiosa perfìdia ( astuzia moscovita „) ed anche la persona e il carattere dello Czar vengono oltraggiati in modo inaudito. Così la rottura fra i due sovrani vien messa in pubblico in una forma irreparabile e che non era nè necessaria, nè utile, nè giusta. Poiché si sa bene che lo Czar non ha le mani libere, e forse fu spinto, e che il governo russo non poteva permettere al nemico che premeva fortemente di approfittare della lentezza della sua mobilitazione, appunto come la Germania non era disposta a rinunciare al vantaggio di una mobilitazione rapida. Io non so vedere alcuna perfìdia nella preparazione pubblica della mobilitazione in Russia. Ma, anche se ci fosse perfìdia, perchè l’imperatore ne fa una personalità, perchè lo Czar dev’essere moralmente annientato ? Giova egli al principio monarchico, alla sua propria posizione, esponendosi così? Egli non può credere di stare più saldo screditando la dinastia dei Romanoff, o di essere più stimato dai capi degli altri Stati, se fosse vero ciò che nell’ira del primo momento grida a tutto il mondo. Un po’ di riserva sarebbe ben migliore per lui, giacché egli guasta orribilmente il tono ed il contegno della nostra stampa e degli alti
Devo estendere queste osservazioni pessimistiche anche alla corona, accennando al contegno dello stesso imperatore. Egli ebbe uno scambio attivo di dispacci collo Czar, nel quale, accentuando la tradizionale cordialità, osservava insistentemente che l’Austria non voleva fare conquiste territoriali in Serbia. Lo Czar risponde, che il contegno dell’Austria verso la Serbia non può allatto essere approvato dalla Russia, che l’imperatore potrebbe farsi intermediario tra Pietroburgo e Vienna. L’imperatore si dichiara pronto a farlo, a condizione che la Russia non prenda alcuna misura militare che abbia significato di guerra. Lo Czar fa sapere che, a causa dei preparativi austriaci, non può ritirare l’ordine di mobilitazione, che però la Russia non farà alcun atto di guerra finchè non sieno rotte le trattative. Intanto giunge fra noi la notizia della mobilitazione di tutte le forze russe; noi presentiamo subito l’''ultimatum'' e dichiariamo la guerra. Non ci contentiamo però di questo, ma l’imperatore pubblica lo scambio di dispacci collo Czar, e fa diffondere notizie ufficiali o semiufficiali, in cui si rimprovera alla Russia la più odiosa perfìdia (“astuzia moscovita„) ed anche la persona e il carattere dello Czar vengono oltraggiati in modo inaudito. Così la rottura fra i due sovrani vien messa in pubblico in una forma irreparabile e che non era nè necessaria, nè utile, nè giusta. Poichè si sa bene che lo Czar non ha le mani libere, e forse fu spinto, e che il governo russo non poteva permettere al nemico che premeva fortemente di approfittare della lentezza della sua mobilitazione, appunto come la Germania non era disposta a rinunciare al vantaggio di una mobilitazione rapida. Io non so vedere alcuna perfìdia nella preparazione pubblica della mobilitazione in Russia. Ma, anche se ci fosse perfìdia, perchè l’imperatore ne fa una personalità, perchè lo Czar dev’essere moralmente annientato? Giova egli al principio monarchico, alla sua propria posizione, esponendosi così? Egli non può credere di stare più saldo screditando la dinastia dei Romanoff, o di essere più stimato dai capi degli altri Stati, se fosse vero ciò che nell’ira del primo momento grida a tutto il mondo. Un po’ di riserva sarebbe ben migliore per lui, giacchè egli guasta orribilmente il tono ed il contegno della nostra stampa e degli alti