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XXVIII.

In cui Ciuffettino è costretto a fare il buffone per divertire il

re dei Fannulloni.

La sera dopo il re dei Fannulloni mandò a chiamare d’urgenza Ciuffettino il quale, poveraccio, per vedere di ammazzare il tempo si era dato al nobile ed istruttivo giuoco delle bolle di sapone. Ciuffettino interruppe, a malincuore, il giuoco, e, bofonchiando, trascinando le gambe, entrò nella gran sala della reggia, dove l’inarrivabile monarca stava discutendo di affari di stato con gli alti consiglieri della Corona.

— Giusto te - esclamò il sire di Sbadigliopolis, rivolto al ragazzo, tutto imbronciato - adesso, quando avremo finito la discussione, mi dimostrerai le tue virtù..... Ne parlavamo anche oggi con il maggiordomo.....

Ciuffettino si limitò a chinare il capo, senza comprendere. Il monarca seguitò a parlare, rivolto ai consiglieri che lo circondavano, curvi, in atteggiamento da grandi pensatori di razza:

— Vedo che riflettete ai sublimi problemi che vi ho presentati. Bravi! bisogna riflettere molto, nella vita! Però, non dobbiamo spingerci