Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/132: differenze tra le versioni
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Il tempo è una gran bella cosa : gli uomini 1 lo accusano |
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è vero di due difetti: d’esser troppo s corto, e d’esser troppo |
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lungo; di passare troppo tardamente, e d’essere passato |
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troppo3 in fretta;-' ma la cagione primaria di questi incon¬ |
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Il tempo è una gran bella cosa: gli uomini<ref>gli trovano</ref> lo accusano è vero di due difetti: d’esser troppo<ref>corto</ref> corto, e d’esser troppo lungo; di passare troppo tardamente, e d’essere passato troppo<ref>pres</ref> in fretta;<ref>ma questi [difetti] inconvenienti [sono piuttosto] dipendono piuttosto dagli uomini stessi che dal tempo</ref> ma la cagione primaria di questi inconvenienti è negli uomini stessi, e non nel tempo, il quale per sé è una gran bella cosa; ed è proprio un peccato che nissuno finora abbia saputo dire precisamente che cosa egli sia.<br> |
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venienti è negli uomini stessi, e non nel tempo, il quale |
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per sé è una gran bella cosa; ed è proprio un peccato che |
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In questo caso però<ref>non poteva il tempo essere di verun | Antonio Ferrer contava troppo</ref> il tempo non poteva essere d’alcuno ajuto,<ref>ma più che</ref> anzi a dir vero,<ref>la condizione delle cose era tale che la durata non poteva che peggiorarla</ref> gl’inconvenienti erano di quelli che col durare si fanno più gravi. I fornaj avevano protestato fin da principio, che se la legge non veniva tolta, essi avrebbero<ref>chiuse le botteghe, e</ref> gettata la pala nel forno<ref>chiuse le botteghe, e</ref> e abbandonate le botteghe; |
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nissuno finora abbia saputo dire precisamente che cosa |
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egli sia. |
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speravano di dì in dì che<ref>Ant</ref> Antonio Ferrer, gran cancelliere, sarebbe restato capace, o<ref>qualche altro</ref> qualche altro in vece sua.<ref>avrebbe dato |
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In questo caso però r' il tempo non poteva essere d’alcuno |
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ajuto, " anzi a dir vero,7 gl’inconvenienti erano di quelli che |
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col durare si fanno più gravi. I fornaj avevano protestato |
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fin da principio, che se la legge non veniva tolta, essi avreb¬ |
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bero 8 gettata la pala nel forno/ e abbandonate le botteghe; |
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e non lo avevano ancor fatto, perché sono di quelle cose, |
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speravano di di in di che'" Antonio Ferrer, gran cancelliere, |
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sarebbe restato capace, o“ qualche altro in vece sua.'* Alla |
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fine i Decurioni (un magistrato municipale), vedendo che la |
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minaccia de’ fornaj 13 sarebbe divenuta un fatto, scrissero al |
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1 gli trovano — 2 corto — 3 pres — 1 ma questi [difetti] inconve¬ |
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nienti [sono piuttosto] dipendono piuttosto dagli uomini stessi che dal |
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tempo— non poteva il tempo essere di vermi | Antonio Ferrer con¬ |
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tava troppo — ma più che — 7 la condizione delle cose era tale |
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che la durata non poteva che peggiorarla — s chiuse le botteghe, e — |
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chiuse le botteghe, e — 10 Ant — 11 qualche altro — ** avrebbe dato |
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un provvedimento | qualche altro che potesse cangiare | 1 De — |
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