Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/128: differenze tra le versioni

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<ref>Si dice</ref> Sclama<ref>allora</ref> egli da prima che i mali sono intollerabili, che sono giunti all’estremo; e tanto fa, tanto s’ingegna, tanto s’arrabatta, che coi suoi sforzi crea egli questo estremo, che naturalmente non sarebbe arrivato: s’accorge allora che si può soffrire molto di più di quello ch’egli aveva creduto dapprima;<ref>s’accomoda ad ogni</ref> ogni nuovo colpo gli rivela una nuova facoltà di patire e di accomodarsi, ch’egli non sospettava in se stesso; e salta per lo più dalla rabbia all’abbattimento, senza<ref>esser passato
OLI SPOSI PROMESSI
per</ref> aver toccata la rassegnazione.<br>
1 Sciama 2 egli da prima che i mali sono intollerabili, che

sono giunti all’estremo; e tanto fa, tanto s’ingegna, tanto
Per sua sventura il popolo milanese trovò in quella occasione l’uomo secondo i suoi desiderj: l’uomo, che partecipava delle sue idee e che, assecondandole, gli procurò una gioja corta e fallace,<ref>che doveva essere</ref> a cui doveva succedere un nuovo dolore senza disinganno, un nuovo furore, l’ebbrezza del
s’arrabatta, che coi suoi sforzi crea egli questo estremo, che
naturalmente non sarebbe arrivato: s’accorge allora che si
può soffrire molto di più di quello ch’egli aveva creduto
dapprima; 3 ogni nuovo colpo gli rivela una nuova facoltà
di patire e di accomodarsi, ch’egli non sospettava in se
stesso; e salta per lo più dalla rabbia all’abbattimento,
senza 1 aver toccata la rassegnazione.
Per sua sventura il popolo milanese trovò in quella
occasione l’uomo secondo i suoi desiderj: l’uomo, che parte¬
cipava delle sue idee e che, assecondandole, gli procurò una
gioja corta e fallace, 5 a cui doveva succedere un nuovo
dolore senza disinganno, un nuovo furore, l’ebbrezza del
delitto, lo spavento delle pene, e quindi la tranquillità stu¬
delitto, lo spavento delle pene, e quindi la tranquillità stu¬
pida della disperazione impotente.8
pida della disperazione impotente.<ref>''A margine, cancellato'' Capitolo VI</ref><br>

11 Governatore di Milano, Gonzalo Fernandez di Cordova,
Il Governatore di Milano, Gonzalo Fernandez di Cordova, si trovava allora a campo<ref>all’assedio di Casale</ref> sotto Casale per una guerra, atroce nella condotta, orrenda nelle conseguenze, e nata da certi pettegolezzi, dei quali parleremo più<ref>tardi</ref> tardi e più laconicamente che sarà possibile. Nella sua assenza, governava lo Stato il gran cancelliere Antonio Ferrer. Questi, stordito dai richiami continui e crescenti del popolo, stordito dal vedere che tutti i provvedimenti già dati<ref>non avevano</ref> invece di togliere il male lo avevano accresciuto,<ref>persuaso [che] confusamente che il male era nella carestia del pane ''(lacuna)'' S’appigliò</ref> non sapendo più che fare, e<ref>vedendo</ref> persuaso che qualche cosa bisognava pur fare, s’appigliò al partito di quelli, che non veggono<ref>chiaro</ref> nelle cose reali<ref>e sono spaventati da quello che veggono</ref> un elemento ragionevole di determinazione: fece un’ipotesi.<ref>Suppose egli</ref> Suppose che il<ref>grano</ref> frumento si vendesse trentatré lire il moggio, né più né meno. Ammessa l’ipotesi, tutte le cose si addrizzavano, e correvano a verso. Il prezzo del pane si trovava proporzionato alle facoltà della massima parte, cessavano quindi i patimenti, le minacce, le angustie: era un altro vivere. Animato e rallegrato dallo spettacolo che<ref>aveva creato</ref> la sua fantasia aveva
si trovava allora a campo7 sotto Casale per una guerra,
atroce nella condotta, orrenda nelle conseguenze, e nata da
certi pettegolezzi, dei quali parleremo più 8 tardi e più laco¬
nicamente che sarà possibile. Nella sua assenza, governava lo
Stato il gran cancelliere Antonio Ferrer. Questi, stordito dai
richiami continui e crescenti del popolo, stordito dal vedere
che tutti i provvedimenti già dati1' invece di togliere il male
10 avevano accresciuto,10 non sapendo più che fare, e “ per¬
suaso che qualche cosa bisognava pur fare, s’appigliò al par¬
tito di quelli, che non veggono1'nelle cose reali"un elemento
ragionevole di determinazione: fece un’ipotesi.14 Suppose che
11 frumento si vendesse trentatré lire il moggio, né più né
meno. Ammessa l’ipotesi, tutte le cose si addrizzavano, e
correvano a verso. Il prezzo del pane si trovava proporzio¬
nato alle facoltà della massima parte, cessavano quindi i
patimenti, le minacce, le angustie: era un altro vivere. Ani¬
mato e rallegrato dallo spettacolo che'9 la sua fantasia aveva
1 Si dice — 8 allora — 3 s’accomoda ad ogni 1 esser passato
per — che doveva essere — 6 A margine, cancellato Capitolo VI
— " all’assedio di Casale — 8 tardi — non avevano — 10 persuaso
[che] confusamente che il male era nella carestia del pane (lacuna)
S’appigliò — “ vedendo — 12 chiaro —13 e sono spaventati da quello
che veggono — 14 Suppose egli — 15 grano — ia aveva creato