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<ref>L’as</ref>L’altra stortura, conseguente da questa, e pur madornale, è nel supporre che il<ref>vero</ref> male sia<ref>il
<ref>L’as</ref>L’altra stortura, conseguente da questa, e pur madornale, è nel supporre che il<ref>vero</ref> male sia<ref>il
ca</ref> il caro prezzo del grano; mentre questo non è che un effetto del male<ref>veramente</ref> vero:<ref> ''Segno di richiamo, e a margine, in penna:'' «direi se è lecito farla da arrogante: - la sproporzione tra il grano e il bisogno.
ca</ref> il caro prezzo del grano; mentre questo non è che un effetto del male<ref>veramente</ref> vero:<ref> ''Segno di richiamo, e a margine, in penna:'' «direi se è lecito farla da arrogante: - la sproporzione tra il grano e il bisogno.
Il [rincaramento] caro prezzo è un doloroso, deplorabile, funesto, acerbo (accumulate quanti epiteti vorrete, non saranno mai troppi: ma il sostantivo [sarà] è: rimedio). Il caro prezzo è un rimedio — fino alle parole - la scarsa e mancante vittovaglia. Se una forza qualunque potesse illudere fino alla fine, addormentare tutti i terrori, tutte le cupidigie, tutte le previdenze, di modo che in un anno generalmente scarso il prezzo rimanesse basso come negli anni abbondanti, che ne avverrebbe? Finché grano vi fosse, il consumo sarebbe uguale a quello degli anni abbondanti, si vivrebbe lietamente e a discrezione per qualche tempo. Poi all'ultimo si morrebbe di fame, perché tutta la provvisione sarebbe stata consunta qualche mese prima del nuovo raccolto. -»
Il [rincaramento] caro prezzo è un doloroso,
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</ref> la sproporzione tra il grano e il bisogno; è un effetto, e un do loroso, deplorabile, funesto, acerbo (accumulate quanti epiteti vorrete, non saranno mai troppi: ma il sostantivo [sarà] è: rimedio). Il caro prezzo è un rimedio — fino alle parole - la scarsa e mancante vittovaglia. Se una forza qualunque potesse illudere fino alla fine, addormentare tutti i terrori, tutte le cupidigie, tutte le previdenze, di modo che in un anno generalmente scarso il prezzo rimanesse basso come negli anni abbondanti, che ne avverrebbe? Finché grano vi fosse, il consumo sarebbe uguale a quello degli anni abbondanti, si vivrebbe lietamente e a discrezione per qualche tempo. Poi all'ultimo si morrebbe di fame, perché tutta la provvisione sarebbe stata consunta qualche mese prima del nuovo raccolto. -»