Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/106: differenze tra le versioni
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Monza a Milano,<ref>[nel mattino | per tempo | nel primo mattino | il mattino] sull’incominciare del giorno 11 di novembre</ref> munito d'una lettera del Padre Cristoforo ad un Padre Bonaventura, il mattino del giorno undici di novembre. Al dolore di avere abbandonata<ref>la casa e</ref> la casa, al rancore d'averla abbandonata per la violenza d’un ribaldo, al tribolo di trovarsi tapino sur una strada senza sapere dove si poserebbe il capo, ai patimenti, ai disagi, alle stizze, agli sconcerti della notte<ref>''Amargine, in penna: «- sconcerti della notte? - È la teoria dell'associazione delle idee! »</ref> passata, s’era aggiunto ora un dolore, che<ref>tutti</ref> esacerbava tutti gli altri: il distacco da Lucia, e un pensiero che diceva: — chi sa quando ci rivedremo! — Andava dunque il povero Fermo tutto sconsolato,<ref>[; e il suo pensiero tornava] tornando sempre con la mente alla prima cagione di [tutti] essi </ref> pensando a tutti i suoi guai; e in capo a tutti questi pensieri si trovava sempre a quel Don Rodrigo, che era la prima cagione dei |
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Monza a Milano,1 munito d'una lettera del Padre Cristoforo |
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ad un Padre Bonaventura, il mattino del giorno undici di |
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novembre. Al dolore di avere abbandonata J la casa, al ran¬ |
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core d'averla abbandonata per la violenza d’un ribaldo, al |
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tribolo di trovarsi tapino sur una strada senza sapere dove |
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si poserebbe il capo, ai patimenti, ai disagi, alle stizze, agli |
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sconcerti della notte 3 passata, s’era aggiunto ora un dolore, |
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che 4 esacerbava tutti gli altri : il distacco da Lucia, e un pen¬ |
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siero che diceva : — chi sa quando ci rivedremo ! — Andava |
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dunque il povero Fermo tutto sconsolato,5 pensando a tutti |
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i suoi guai ; e in capo a tutti questi pensieri si trovava |
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sempre a quel Don Rodrigo, che era la prima cagione dei |
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guai; e Fermo allora lo malediceva con tutti i tiranni, con |
guai; e Fermo allora lo malediceva con tutti i tiranni, con |
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tutti i dottori, con tutti quelli, che avrebbero dovuto |
tutti i dottori, con tutti quelli, che avrebbero dovuto proteggere il povero, e lo lasciavano opprimere. I curati non li |
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malediceva, ma ritirava da loro la sua benedizione. Si ricordava poi di Domineddio e del Padre Cristoforo: questo gli accadeva ad ogni volta che si abbatteva in una qualche<ref>cappella</ref> immagine dipinta sur una di quelle cappellette,<ref>delle quali allora le strade erano </ref> che erano allora frequentissime su le strade: allora Fermo tornava in sé, e si sforzava di perdonare; di modo che, in quel viaggio, egli ebbe ammazzato in cuore Don Rodrigo e risuscitatolo almeno venti volte.<ref>''A margine, in penna:'' « - Si richiamino gli antecendenti - dice un capo d’ufficio quando non sa cosa decidere. Mi pare che il passo di contra, letto isolatamente, sia un po’ troppo ascetico.» ''Cancellato'' [Di tempo in tempo] misura che</ref><br> |
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gere il povero, e lo lasciavano opprimere. I curati non li |
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malediceva, ma ritirava da loro la sua benedizione. Si ri¬ |
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A misura che Fermo si allontanava dalle colline e si avvicinava alla città, l’aspetto del cielo e del paese gli diveniva più tristo e saturnino:<ref>''Segno di richiamo, e a margine, in penna:'' «. punto fermo».</ref> di tempo in tempo la via<ref>profondata</ref> profonda fra due ripe,<ref>era quasi fango</ref> solcata da rotaje che erano diventate rigagnoli, e tutta fango negli altri spazi, era presso che impraticabile: a quei passi<ref>[un sentiero | un | un] delle orme impresse</ref> un sentiero, erto a guisa di scaglioni su la ripa,<ref>avvisava</ref> segnava che altri passeggeri<ref>avevan</ref> si erano |
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cordava poi di Domineddio e del Padre Cristoforo : questo |
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gli accadeva ad ogni volta che si abbatteva in una qualche' |
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immagine dipinta sur una di quelle cappellette,7 che erano |
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allora frequentissime su le strade: allora Fermo tornava |
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in sé, e si sforzava di perdonare; di modo che, in quel |
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viaggio, egli ebbe ammazzato in cuore Don Rodrigo e ri¬ |
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suscitatolo almeno venti volte.8 |
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A misura che Fermo si allontanava dalle collinee si av¬ |
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vicinava alla città, l’aspettfedel cielo e del paese gli dive¬ |
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niva più tristo e saturnino?9 di tempo in tempo la via " |
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profonda fra due ripe," solcata da rotaje che erano diven¬ |
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tate rigagnoli, e tutta fango negli altri spazi, era presso-che |
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impraticabile : a quei passi 11 un sentiero, erto a guisa di |
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scaglioni su la ripa,13 segnava che altri passeggeri" si erano |
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1 [nel mattino | per tempo | nel primo mattino | il mattino] sul- |
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l’incominciare del giorno 11 di novembre — * la casa e — s A |
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margine, in penna: «- sconcerti della notte? - k la teoria dell'as¬ |
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sociazione delle idee I » — 1 tutti — l ; e il suo pensiero tor¬ |
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nava] tornando sempre con la mente alla prima cagione di [tutti] |
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essi — 6cappella — 1 delle quali allora le strade erano — 'A margi¬ |
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ne, in penna : • - Si richiamino gli antecendenti - dice un capo d’ufficio |
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quando non sa cosa decidere. Mi pare che il passo di contra, letto |
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isolatamente, sia un po’ troppo ascetico. » Cancellalo [Di tempo in tem¬ |
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po] misura che — ? Segno di richiamo, e a margine, in penna : • . punto |
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fermo ». — 10 profondata — 11 era quasi fango — 18 [un sentiero | un | |
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un] delle orme impresse — 1:1 avvisava che — 11 avevan |