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OTTAVO —
LIBRO re
lì'
tare
,
18 lo.
ITO
ebbe sdegno , punì alla cieca il presidente del tribunal milie i comandanti della provincia e della divisione ancorché ,
suoi devoti.
In Reggio città della Calabria fu condannato a morte un tal Ronca, malvagissimo, come il dimostra un solo che narrerò de' mille suoi misfatti commessi per molti anni da sbandito e brigante.' ,
,
Avava moglie che cinse e
si
lo
sgravò di
seguiva ne' cimenti del brigantaggio
un bambino
,
ella in-
cui vagiti apportando al padre
i
tedio e periglio, egli crudele V uccise battendo
madre pianse
l'
innocente capo ad un
ed egli, prendendo sdegno e sospetto scaricò le armi contro la misera donna e la distese morta sopra il cadavere del bambino ; nò abbandona già quel luogo atto alla difesa ed alle rapine si che r infame per molti dì mangia e dorme innanzi a' corpi guasti e insepolti del figlio a della moglie. Uomo cosi perverso ebbe dal re grazia di vita in mercede di altri delitti commessi per le parti de' arbore. Alla quale vista la
di pietà e di orrore,
delle lagrime
,
,
,
Borboni. Cosi di giorno in giorno scemavano le speranze concepite del nuovo governo, e si ammoniva l'odio per l'antico, allorché sopravvenne la morte di Murat del qual caso descriverò ogni parte. ,
XI. Dopo la battaglia di Vaterloo e la caduta dell'impero francese molte voci si divolgavano sulle sorti del re Gioacchino ; chi lo diceva in Tunisi , chi in America o che nascosto si tenesse in Francia o ,
,
che travagliato fuggisse a ventura quando s' intese che da re era giunto in Corsica ed indi a poco da nemico in Calabria. Qui lo attendea la fortuna per dare al mondo novelli esempii di sua possanza, abbattendo le subUmità eh' ella dalla polvere aveva erette e con-,
,
,
fondendo
Ho
gli
estremi di
felicità e di
miseria.
detto le sventure di lui nella guerra d'Italia
,
e la fuga dal
regno e come in Ischia restato un giorno , prese asilo sopra piccolo legno che navigava per Francia. Traversando il golfo di Gaeta, vedendo su le torri sventolare la sua bandiera, pensando clie i suoi figli stavamo tra quelle mura , e oltre ciò l' impeto naturale ed il ,
,
lungo uso di guerra lo spingevano ad entrare nella fortezza ed ivi combattere, non a speme di regno, per disperato consiglio 5 ma egli addolorato parecchie navi chiudendo le entrate al porto ,
,
prosegui a navigare verso occidente. Giunse a Frejus il 28 maggio ed approdò
al lido istesso che il Elba due mesi avanti e con fato migliore avea toccato. Sulla terra di Francia mille pensieri e memorie lo agitavano, le fatiche , le fortune , il diadema le primizie del suo valore il nome e dall' opposta parte gli ultimi fatti della guerra di Russia ,
prigioniero
dell'
,
,
-,
r ira di Bonaparte
,
le
pratiche coir Austria e con
alleanza e la guerra contro la Francia
, 1'
la
Inghilterra
abbandono e
,
1'
la JDgratitu-