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Tra le compre de’ suddetti beni, una che ne fece un ministro diede onta a lui, discredito al governo, e ragion vuole che io qui la narri; che a figurare il quinquennio (disegno con questo nome della sua durata il tempo del quale scrivo; come ho chiamato decennio i due regni uniti della stirpe Napoleonica), si richieggono molti fatti, ognuno de’ quali sembrerebbe non degno di ricordanza. Non aspetti il lettore le consuete cause delle rivoluzioni, tirannide attiva, decaduta finanza, depredate proprietà, vite spente o minacciate; ma più falli che colpe, leggere insidie, odii oscuri, rivoli quasi inosservati per cinque anni del politico torrente che inondò il regno nell’anno 20. È grave lo scrivere, tedioso il leggere di particolarità e di persone; ma sarà frutto della comune fatica la spiegazione di un fenomeno forse nuovo nel inondo. Fu visto emergere la rivoluzione dal seno di monarchia moderata, ricca finanza, quasi non macchiata giustizia civile; fu visto abbattere un reggimento che pure aveva partigiani ed amici, ed altro formarsene che di molti offendeva le opinioni e l’interesse; e quella novità, non appena mossa da pochi, seguita dai più, da tutti applaudito. Paradossi che diligente istoria spiegherà, descrivendo i vizii di ogni parte dello stato, e dando nome al morbo che lo spense.
Tra le compre de’ suddetti beni, una che ne fece un ministro diede onta a lui, discredito al governo, e ragion vuole che io qui la narri; che a figurare il quinquennio (disegno con questo nome della sua durata il tempo del quale scrivo; come ho chiamato decennio i due regni uniti della stirpe Napoleonica), si richieggono molti fatti, ognuno de’ quali sembrerebbe non degno di ricordanza. Non aspetti il lettore le consuete cause delle rivoluzioni, tirannide attiva, decaduta finanza, depredate proprietà, vite spente o minacciate; ma più falli che colpe, leggere insidie, odii oscuri, rivoli quasi inosservati per cinque anni del politico torrente che inondò il regno nell’anno 20. È grave lo scrivere, tedioso il leggere di particolarità e di persone; ma sarà frutto della comune fatica la spiegazione di un fenomeno forse nuovo nel inondo. Fu visto emergere la rivoluzione dal seno di monarchia moderata, ricca finanza, quasi non macchiata giustizia civile; fu visto abbattere un reggimento che pure aveva partigiani ed amici, ed altro formarsene che di molti offendeva le opinioni e l’interesse; e quella novità, non appena mossa da pochi, seguita dai più, da tutti applaudito. Paradossi che diligente istoria spiegherà, descrivendo i vizii di ogni parte dello stato, e dando nome al morbo che lo spense.


Si vendeva la ricca dote dell’accademia reale, assegnata da due ultimi re per sostegno delle scienze e degli scienziati, e n’era tenue l’affitto come addiviene de beni pubblici. Il marchese Tommaso la comperò contro rendite inscritte, il guadagno fu grande, la già prodigiosa di lui fortuna fu doppiata, l’accademia perdè per sempre la speranza di miglior patto. I modi furono turpi: la legge che poneva in vendita i beni dello stato fu tenuta occulta dal ministro cancelliere per dar tempo al marchese di fare acquisto delle rendite, prima che l’effetto necessario di quella legge ne crescesse il valore; dipoi pubblicata, il ministro della giustizia per autorità e preghiere allontanò i concorrenti dalla compra; ed infine il ministro
Si vendeva la ricca dote dell’accademia reale, assegnata da due ultimi re per sostegno delle scienze e degli scienziati, e n’era tenue l’affitto come addiviene de beni pubblici. Il marchese {{Ec|Tommaso|Tommasi}} la comperò contro rendite inscritte, il guadagno fu grande, la già prodigiosa di lui fortuna fu doppiata, l’accademia perdè per sempre la speranza di miglior patto. I modi furono turpi: la legge che poneva in vendita i beni dello stato fu tenuta occulta dal ministro cancelliere per dar tempo al marchese di fare acquisto delle rendite, prima che l’effetto necessario di quella legge ne crescesse il valore; dipoi pubblicata, il ministro della giustizia per autorità e preghiere allontanò i concorrenti dalla compra; ed infine il ministro