Pagina:Misteri di polizia - Niceforo, 1890.djvu/294: differenze tra le versioni
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quasi sentisse allora parlare per la prima volta del poeta di Monsummano e delle sue satire, scrisse il 4 aprile al Governatore di Livorno, perchè investigasse quanto vi fosse di vero nella denunzia fatta dall’I. e R. Governo di Lombardia intorno al tipografo Vignozzi ed alle sue relazioni col Rolandi; e concludeva: „Ed ove si pervenisse a stabilire a carico dello stesso Vignozzi un fondato sospetto di quanto gli viene obbiettato, io crederei che molto opportunamente potesse il Commissario di San Marco averlo direttamente a sè, per fargli contestazione dell’asserto suo impegno e per calcatamente ammonirlo della responsabilità a cui si troverebbe esposto, non senza fargli intendere che nella sussistenza dell’obietto, una delle conseguenze potrebbe essere quella di fargli chiudere la stamperia.„ |
quasi sentisse allora parlare per la prima volta del poeta di Monsummano e delle sue satire, scrisse il 4 aprile al Governatore di Livorno, perchè investigasse quanto vi fosse di vero nella denunzia fatta dall’I. e R. Governo di Lombardia intorno al tipografo Vignozzi ed alle sue relazioni col Rolandi; e concludeva: „Ed ove si pervenisse a stabilire a carico dello stesso Vignozzi un fondato sospetto di quanto gli viene obbiettato, io crederei che molto opportunamente potesse il Commissario di San Marco averlo direttamente a sè, per fargli contestazione dell’asserto suo impegno e per calcatamente ammonirlo della responsabilità a cui si troverebbe esposto, non senza fargli intendere che nella sussistenza dell’obietto, una delle conseguenze potrebbe essere quella di fargli chiudere la stamperia.„ |
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Ma la nota del Bologna se minacciava guai, non li minacciava che per burla: e l’ebbe a capirlo l’eccellentissimo signor Governatore di Livorno, e non meno di questo il Commissario di San Marco a cui fu affidata l’inchiesta, dal momento che i guai minacciati non si sarebbero scatenati sul capo del povero Vignozzi che nel caso di ''fondato sospetto'', e di ''sussistenza dell’obbietto'', cose tutte che per una Polizia come quella del Granducato, che nei suoi negozî procedeva con molta prudenza, non si sarebbero potuti verificare se non a patto che due tre testimoni le avessero attestate: cosa non molto probabile sotto un Governo la cui divisa era: ''lasciate correre'' — che il Fossombroni rettificava coll’aggiungere sottovoce: ''purchè non si corra troppo, |
Ma la nota del Bologna se minacciava guai, non li minacciava che per burla: e l’ebbe a capirlo l’eccellentissimo signor Governatore di Livorno, e non meno di questo il Commissario di San Marco a cui fu affidata l’inchiesta, dal momento che i guai minacciati non si sarebbero scatenati sul capo del povero Vignozzi che nel caso di ''fondato sospetto'', e di ''sussistenza dell’obbietto'', cose tutte che per una Polizia come quella del Granducato, che nei suoi negozî procedeva con molta prudenza, non si sarebbero potuti verificare se non a patto che due o tre testimoni le avessero attestate: cosa non molto probabile sotto un Governo la cui divisa era: ''lasciate correre'' — che il Fossombroni rettificava coll’aggiungere sottovoce: ''purchè non si corra troppo, nè si vada troppo avanti''. Difatti, il Commissario di San Marco, proceduto che ebbe alle sue investigazioni — seppure realmente vi furono investigazioni — riferì al Governatore che egli non credeva il Vignozzi capace d’entrare in impegni pericolosi col Rolandi„ perchè poco destro e nuovo nell’arte, mentre quest’ultimo, che ha estese relazioni liberali ed è creduto emissario della ''Giovine Italia'', se avesse avuto il proposito attribuitogli, si sarebbe diretto a persona più seria, anche perchè gli sarebbe stato facile procurarsi una collezione delle poesie attribuite al Giusti (''la Polizia non sapeva o fingeva di non sapere che fossero proprio'' |