Pagina:Alighieri, Dante – La Divina Commedia, 1933 – BEIC 1730903.djvu/345: differenze tra le versioni

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{{Ct|f=120%|v=2|t=3|CANTO VII}}
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{{Ms|7}}<poem>
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«Osanna, sanctus Deus Sabaoth,
«''Osanna, sanctus Deus Sabaoth,
superillustrans claritate tua
superillustrans claritate tua
{{R|3}}felices ignes horum malacòth!»
{{R|3}}felices ignes horum malacòth!''»
Cosi, volgendosi a la nota sua,
Cosí, volgendosi a la nota sua,
fu viso a me cantare essa sustanza,
fu viso a me cantare essa sustanza,
{{R|6}}sopra la qual doppio lume s’addua:
{{R|6}}sopra la qual doppio lume s’addua:
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e, quasi velocissime faville,
e, quasi velocissime faville,
{{R|9}}mi si velar di súbita distanza.
{{R|9}}mi si velar di súbita distanza.
Io dubitava, e dicea ’ Dille, dille! 5
Io dubitava, e dicea ’ Dille, dille! '
fra me: ’ dille ’ dicea, a la mia donna
fra me: ’ dille ’ dicea, a la mia donna
{{R|12}}che mi disseta con le dolci stille;
{{R|12}}che mi disseta con le dolci stille;
ma quella reverenza che s’indonna
ma quella reverenza che s’indonna
di tutto me, pur per Be e per ice,
di tutto me, pur per ''Be'' e per ''ice'',
{{R|15}}mi richinava come l’uom ch’assonna.
{{R|15}}mi richinava come l’uom ch’assonna.
Poco sofferse me cotal Beatrice,
Poco sofferse me cotal Beatrice,
e cominciò, raggiandomi d’un riso
e cominciò, raggiandomi d’un riso
{{R|18}}tal, che nel foco faria l’uoni felice:
{{R|18}}tal, che nel foco faria l’uom felice:
«Secondo mio infallibile avviso,
«Secondo mio infallibile avviso,
come giusta vendetta giustamente
come giusta vendetta giustamente