Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/180: differenze tra le versioni
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scorge, spingendo l’occhio sul piano purpureo del mare, |
scorge, spingendo l’occhio sul piano purpureo del mare, |
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tanto i nitrenti divini corsieri percorron d’un salto. |
{{R|770}}tanto i nitrenti divini corsieri percorron d’un salto. |
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Ma quando a Troia poi furon giunti, e ai due rapidi fiumi |
Ma quando a Troia poi furon giunti, e ai due rapidi fiumi |
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dove le lor fluenti confondon Simèta e Scamandro, |
dove le lor fluenti confondon Simèta e Scamandro, |
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qui pose fine al corso la Diva Giunone, dal carro |
qui pose fine al corso la Diva Giunone, dal carro |
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sciolse i cavalli, effuse d’intorno caligine densa; |
sciolse i cavalli, effuse d’intorno caligine densa; |
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e germinò Simèta per essi dal suolo l’ambrosia. |
{{R|775}}e germinò Simèta per essi dal suolo l’ambrosia. |
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E mossero le Dee, con trepido vol di colombe, |
E mossero le Dee, con trepido vol di colombe, |
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desiderose di dare soccorso agli Argivi guerrieri. |
desiderose di dare soccorso agli Argivi guerrieri. |
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E, come poi fûr giunte là dove piú fitti e piú prodi |
E, come poi fûr giunte là dove piú fitti e piú prodi |
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stavano intorno al Tidíde, maestro a domare cavalli, |
stavano intorno al Tidíde, maestro a domare cavalli, |
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stretti, e parevan leoni che sbranino cruda la preda, |
{{R|780}}stretti, e parevan leoni che sbranino cruda la preda, |
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o forse apri selvaggi, di forza che mai non si fiacca, |
o forse apri selvaggi, di forza che mai non si fiacca, |
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qui stette, e un grido alzò la Diva Giunone; e d’aspetto |
qui stette, e un grido alzò la Diva Giunone; e d’aspetto |
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Stèntore prode sembrava, l’eroe dalla voce di bronzo, |
Stèntore prode sembrava, l’eroe dalla voce di bronzo, |
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che tanto alto gridava da solo, quanti altri cinquanta: |
che tanto alto gridava da solo, quanti altri cinquanta: |
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«Vergogna, Argivi, belli d’aspetto, ma turpi di cuore! |
{{R|785}}«Vergogna, Argivi, belli d’aspetto, ma turpi di cuore! |
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Finché nelle battaglie moveva il divino Pelíde, |
Finché nelle battaglie moveva il divino Pelíde, |
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neppur sotto le porte dàrdanie, a pugnare i Troiani |
neppur sotto le porte dàrdanie, a pugnare i Troiani |
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erano arditi: tanto temevan l’orrenda sua lancia: |
erano arditi: tanto temevan l’orrenda sua lancia: |
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lungi dalla città pugnano ora, vicino alle navi». |
lungi dalla città pugnano ora, vicino alle navi». |
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Con tali detti, eccitò la furia d’ognuno e l’ardire. |
{{R|790}}Con tali detti, eccitò la furia d’ognuno e l’ardire. |
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Ed a cercar balzò, la Diva occhiazzurra, il Tidíde; |
Ed a cercar balzò, la Diva occhiazzurra, il Tidíde; |
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e quell’eroe trovò, che presso ai cavalli ed al cocchio |
e quell’eroe trovò, che presso ai cavalli ed al cocchio |
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refrigerava la piaga che Pàndaro inflitta gli aveva. |
refrigerava la piaga che Pàndaro inflitta gli aveva. |
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Di sotto al bàlteo largo dell’ampio suo scudo rotondo, |
Di sotto al bàlteo largo dell’ampio suo scudo rotondo, |
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lo tormentava il sudore: patíva, la mano era stanca; |
{{R|795}}lo tormentava il sudore: patíva, la mano era stanca; |
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e, sollevato il bàlteo, tergevasi i grumi del sangue. |
e, sollevato il bàlteo, tergevasi i grumi del sangue. |
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La Dea poggiò la mano sull’orlo del carro, e gli disse: |
La Dea poggiò la mano sull’orlo del carro, e gli disse: |