Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/179: differenze tra le versioni

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c’è della Gòrgone il capo, del mostro terribile, orrendo,
c’è della Gòrgone il capo, del mostro terribile, orrendo,
e pauroso prodigio di Giove. Sul capo il grande elmo
{{R|740}}e pauroso prodigio di Giove. Sul capo il grande elmo
d’oro posò, dal doppio cimiero, con quattro falère,
d’oro posò, dal doppio cimiero, con quattro falère,
dove di cento città scolpiti vedevi i guerrieri.
dove di cento città scolpiti vedevi i guerrieri.
Poi, sopra il carro salí veloce fiammante, la lancia
Poi, sopra il carro salí veloce fiammante, la lancia
grave massiccia strinse, con cui degli eroi le falangi
grave massiccia strinse, con cui degli eroi le falangi
stermina, quando la invade furore, la figlia di Giove.
{{R|745}}stermina, quando la invade furore, la figlia di Giove.
Ed ecco, Era i cavalli sfiorò con la sferza. Del cielo
Ed ecco, Era i cavalli sfiorò con la sferza. Del cielo
diedero mugghio spontaneo le porte, guardate dall’Ore,
diedero mugghio spontaneo le porte, guardate dall’Ore,
a cui tutto è affidato l’Olimpo ed il cielo infinito,
a cui tutto è affidato l’Olimpo ed il cielo infinito,
sia per dischiudere, sia per serrare quel nugolo denso.
sia per dischiudere, sia per serrare quel nugolo denso.
Fecer passare di qui, dal pungolo spinti, i cavalli.
{{R|750}}Fecer passare di qui, dal pungolo spinti, i cavalli.
Ed il Croníde, in disparte trovaron dei Numi, seduto
Ed il Croníde, in disparte trovaron dei Numi, seduto
sopra la vetta piú alta, fra i vertici tanti d’Olimpo.
sopra la vetta piú alta, fra i vertici tanti d’Olimpo.
Quivi fermò la Dea dalle candide braccia i cavalli,
Quivi fermò la Dea dalle candide braccia i cavalli,
e si rivolse al sommo Croníde, con queste parole:
e si rivolse al sommo Croníde, con queste parole:
«O Giove, e non t’adiri con Marte, per tanti suoi scempi?
{{R|755}}«O Giove, e non t’adiri con Marte, per tanti suoi scempi?
Quanti guerrieri e quali distrusse del popolo Acheo,
Quanti guerrieri e quali distrusse del popolo Acheo,
senza riguardo, alla cieca, per darmi tormento! E tranquilla
senza riguardo, alla cieca, per darmi tormento! E tranquilla
Cípride intanto s’allegra col Nume dall’arco d’argento,
Cípride intanto s’allegra col Nume dall’arco d’argento,
ch’àn questo pazzo eccitato, che legge non sa. Giove padre,
ch’àn questo pazzo eccitato, che legge non sa. Giove padre,
vorrai forse adirarti con me, se con aspro dolore
{{R|760}}vorrai forse adirarti con me, se con aspro dolore
Marte percuoto, e lungi lo faccio fuggir dalla pugna?»
Marte percuoto, e lungi lo faccio fuggir dalla pugna?»
E a lei Giove cosí rispose che i nugoli aduna:
E a lei Giove cosí rispose che i nugoli aduna:
«Su, dunque, Atena vaga di prede a lui súscita contro,
«Su, dunque, Atena vaga di prede a lui súscita contro,
che piú d’ogni altro suole colpirlo di duri tormenti».
che piú d’ogni altro suole colpírlo di duri tormenti».
Disse cosi. Né indugio frappose la Diva Giunone.
{{R|765}}Disse cosi. Né indugio frappose la Diva Giunone.
Sopra i cavalli vibrò la sferza, né furono tardi
Sopra i cavalli vibrò la sferza, né furono tardi
quelli a volar, fra il cielo cosparso di stelle e la terra.
quelli a volar, fra il cielo cosparso di stelle e la terra.