Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/175: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<poem> |
<poem> |
||
l’asta di rame estrasse; ma torgli di dosso l’altre armi, |
l’asta di rame estrasse; ma torgli di dosso l’altre armi, |
||
non lo potè: ché troppo gli davano noia coi dardi. |
{{R|620}}non lo potè: ché troppo gli davano noia coi dardi. |
||
E la difesa teme’ gagliarda dei prodi Troiani, |
E la difesa teme’ gagliarda dei prodi Troiani, |
||
che valorosi e fitti moveano su lui con le lancie, |
che valorosi e fitti moveano su lui con le lancie, |
||
e che, per quanto ei grande pur fosse, animoso e superbo, |
e che, per quanto ei grande pur fosse, animoso e superbo, |
||
lungi da sé lo respinsero; ed ei si ritrasse fremendo. |
lungi da sé lo respinsero; ed ei si ritrasse fremendo. |
||
Questi, dunque, cosí travagliavan negli aspri cimenti. |
{{R|625}}Questi, dunque, cosí travagliavan negli aspri cimenti. |
||
E fu d’Ercole il figlio, Tlepòlemo grande e valente, |
E fu d’Ercole il figlio, Tlepòlemo grande e valente, |
||
contro Sarpèdone divo sospinto dal fato di morte. |
contro Sarpèdone divo sospinto dal fato di morte. |
||
Quando, movendo l’uno su l’altro, già eran vicini |
Quando, movendo l’uno su l’altro, già eran vicini |
||
il figlio ed il nipote di Giove che i nugoli aduna, |
il figlio ed il nipote di Giove che i nugoli aduna, |
||
primo dei due, pronunciò Tlepòlemo queste parole: |
{{R|630}}primo dei due, pronunciò Tlepòlemo queste parole: |
||
«Sarpèdone, dei Lici signor, che bisogno ti spinse, |
«Sarpèdone, dei Lici signor, che bisogno ti spinse, |
||
che qui, tanto inesperto di pugne, venissi a tremare? |
che qui, tanto inesperto di pugne, venissi a tremare? |
||
Mentono quelli che ti proclamano stirpe di Giove, |
Mentono quelli che ti proclamano stirpe di Giove, |
||
perché molto ti manca, per essere simile a quelli |
perché molto ti manca, per essere simile a quelli |
||
che nacquero da Giove, nei tempi degli uomini prischi. |
{{R|635}}che nacquero da Giove, nei tempi degli uomini prischi. |
||
Oh, quale mai si narra che d’Ercole fosse la forza |
Oh, quale mai si narra che d’Ercole fosse la forza |
||
del padre mio dall’alma feroce, dal cuor di leone, |
del padre mio dall’alma feroce, dal cuor di leone, |
||
che un tempo venne qui, pei cavalli di Laomedonte, |
che un tempo venne qui, pei cavalli di Laomedonte, |
||
solo con sei navigli, con poca raccolta di gente, |
solo con sei navigli, con poca raccolta di gente, |
||
ed Ilio a sacco mise, deserte ne rese le strade! |
{{R|640}}ed Ilio a sacco mise, deserte ne rese le strade! |
||
Ma vile è il cuore tuo, ma spento il tuo popolo cade, |
Ma vile è il cuore tuo, ma spento il tuo popolo cade, |
||
né io penso che tu darai gran soccorso ai Troiani, |
né io penso che tu darai gran soccorso ai Troiani, |
||
col tuo giunger di Licia, se pure tu avessi gran forza: |
col tuo giunger di Licia, se pure tu avessi gran forza: |
||
dovrai, da me prostrato, varcare le soglie dell’Orco». |
dovrai, da me prostrato, varcare le soglie dell’Orco». |
||
E a lui cosí rispose Sarpèdone, sire dei Lici: |
{{R|645}}E a lui cosí rispose Sarpèdone, sire dei Lici: |
||
«Tlepòlemo, la rocca di Troia distrusse quel prode |
«Tlepòlemo, la rocca di Troia distrusse quel prode |
||
per la follia d’un uomo superbo, di Laomedonte, |
per la follia d’un uomo superbo, di Laomedonte, |