Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/173: differenze tra le versioni

 
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Sentí pietà dei due caduti il divin Menelao,
Sentí pietà dei due caduti il divin Menelao,
e tra le prime file, coperto di lucido bronzo,
{{R|560}}e tra le prime file, coperto di lucido bronzo,
mosse, crollando l’asta. Gl’infuse quell’impeto Marte,
mosse, crollando l’asta. Gl’infuse quell’impeto Marte,
perché sotto le mani cadesse prostrato d’Enea.
perché sotto le mani cadesse prostrato d’Enea.
Cosí lo vide il figlio di Nèstore, Antíloco; e mosse,
Cosí lo vide il figlio di Nèstore, Antíloco; e mosse,
e lo raggiunse: ché molto temea pel sovrano, che male
e lo raggiunse: ché molto temea pel sovrano, che male
non gli cogliesse, e vane rendesse le loro fatiche.
{{R|565}}non gli cogliesse, e vane rendesse le loro fatiche.
Cosí quei due, le mani tendendo, e le lame affilate
Cosí quei due, le mani tendendo, e le lame affilate
a sé dinanzi, entrambi moveano, agognando la zuffa;
a sé dinanzi, entrambi moveano, agognando la zuffa;
ed al pastore presso di popoli Antíloco stava.
ed al pastore presso di popoli Antíloco stava.
Enèa non resiste’, sebbene campion veëmente,
Enèa non resiste’, sebbene campion veëmente,
vedendo i due guerrieri che stavano l’un presso l’altro.
{{R|570}}vedendo i due guerrieri che stavano l’un presso l’altro.
E questi, tra gli Achivi traendo gli esanimi corpi,
E questi, tra gli Achivi traendo gli esanimi corpi,
tra le man dei compagni gittarono i due sventurati;
tra le man dei compagni gittarono i due sventurati;
ed essi, ancora a pugna rivolti, tornaron fra i primi.
ed essi, ancora a pugna rivolti, tornaron fra i primi.
Posero a Morte qui Pilèmene simile a Marte,
Posero a Morte qui Pilèmene simile a Marte,
dei Paflagoni, maestri di scudi magnanimi, duce.
{{R|575}}dei Paflagoni, maestri di scudi magnanimi, duce.
Lui Menelao, l’Atríde maestro famoso di lancia,
Lui Menelao, l’Atríde maestro famoso di lancia,
ferí, che ritto stava. Toccò la clavicola il colpo.
ferí, che ritto stava. Toccò la clavicola il colpo.
E Antíloco colpí Midóne, scudiere ed auriga,
E Antíloco colpí Midóne, scudiere ed auriga,
figlio d’Atínnia prode, mentre esso volgeva i corsieri,
figlio d’Atínnia prode, mentre esso volgeva i corsieri,
con un macigno, nel mezzo del gomito: giú da le mani
{{R|580}}con un macigno, nel mezzo del gomito: giú da le mani
caddero al suol, nella polve, le redini ornate d’avorio.
caddero al suol, nella polve, le redini ornate d’avorio.
E Antíloco balzò, gli ferí con la spada una tempia;
E Antíloco balzò, gli ferí con la spada una tempia;
e quello, rantolando, piombò dal bellissimo cocchio,
e quello, rantolando, piombò dal bellissimo cocchio,
a capo in giú, nella polve confitto con gli omeri e il cranio.
a capo in giú, nella polve confitto con gli omeri e il cranio.
E vi rimase a lungo, ch’ivi era profonda la sabbia,
{{R|585}}E vi rimase a lungo, ch’ivi era profonda la sabbia,
finché l’ebbero a terra gittato disteso i cavalli,
finché l’ebbero a terra gittato disteso i cavalli,
che Archiloco sferzò, per condurli dov’eran gli Achivi.
che Archiloco sferzò, per condurli dov’eran gli Achivi.
Ora, Ettore li vide cosí furiare, e su loro
Ora, Ettore li vide cosí furïare, e su loro
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