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III, v. 132. — <section begin="4" />Di qui alla fine della stanza si ha riguardo alla congiuntura della morte del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, accaduta in tempo che erano per incoronarlo poeta in Campidoglio.<section end="4" />
III, v. 132. — <section begin="4" />Di qui alla fine della stanza si ha riguardo alla congiuntura della morte del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}}, accaduta in tempo che erano per incoronarlo poeta in Campidoglio.<section end="4" />


VI, v. {{Sc|i}}. — <section begin="5" />Si usa qui la licenza, usata da diversi autori antichi, di attribuire alla Tracia la cittá e la battaglia di Filippi, che veramente furono nella Macedonia. Similmente nel nono canto si séguita la tradizione volgare intorno agli amori infelici di {{AutoreCitato|Saffo|Saffo}} poetessa, benché il {{AutoreIgnoto|Visconti}} ed altri critici moderni distinguano due Saffo; l’una famosa per la sua lira, e l’altra per l’amore sfortunato di Faone; quella contemporanea d’{{AutoreCitato|Alceo|Alceo}}, e questa piú moderna.<section end="5" />
VI, v. {{Sc|i}}. — <section begin="5" />Si usa qui la licenza, usata da diversi autori antichi, di attribuire alla Tracia la cittá e la battaglia di Filippi, che veramente furono nella Macedonia. Similmente nel nono canto si séguita la tradizione volgare intorno agli amori infelici di {{AutoreCitato|Saffo|Saffo}} poetessa, benché il {{AutoreCitato|Ennio Quirino Visconti|Visconti}} ed altri critici moderni distinguano due Saffo; l’una famosa per la sua lira, e l’altra per l’amore sfortunato di Faone; quella contemporanea d’{{AutoreCitato|Alceo|Alceo}}, e questa piú moderna.<section end="5" />


VII, v. 29. — <section begin="6" />La stanchezza, il riposo e il silenzio, che regnano nelle cittá, e piú nelle campagne, sull’ora del mezzogiorno, rendettero quell’ora agli antichi misteriosa e secreta come quella della notte: onde fu creduto che sul mezzodí piú specialmente si facessero vedere o sentire gli dèi, le ninfe, i silvani, i fauni e le<section end="6" />
VII, v. 29. — <section begin="6" />La stanchezza, il riposo e il silenzio, che regnano nelle cittá, e piú nelle campagne, sull’ora del mezzogiorno, rendettero quell’ora agli antichi misteriosa e secreta come quella della notte: onde fu creduto che sul mezzodí piú specialmente si facessero vedere o sentire gli dèi, le ninfe, i silvani, i fauni e le<section end="6" />