Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/190: differenze tra le versioni
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{{Indentatura}}''Giovanni, messo a ferro e fuoco il Piceno, occupa Arimino. — Riceve un messaggiere da Matàsunta consorte di Vitige. Sconfitta de' Gotti nell’abbandonare l’assedio di Roma.''</div> |
{{Indentatura}}''Giovanni, messo a ferro e fuoco il Piceno, occupa Arimino. — Riceve un messaggiere da Matàsunta consorte di Vitige. Sconfitta de' Gotti nell’abbandonare l’assedio di Roma.''</div> |
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I. Tra questo mezzo Belisario comandò scrivendo a Giovanni di eseguire gli ordini avuti; e questi pigliati seco duemila cavalieri, scorrazzando per lo largo e lo lungo il Piceno cominciò a predare dovunque avvenivasi, ed a condurre in ischiavitù la prole e le mogli de’ nemici. Fattoglisi di più innanzi Uliteo zio di Vitige<ref>(1) Da parte di madre. {{AutoreCitato|Benedetto Egio|Egio}}.</ref> alla testa d’un gottico esercito, lo vince ed uccide, sterminandone |
I. Tra questo mezzo Belisario comandò scrivendo a Giovanni di eseguire gli ordini avuti; e questi pigliati seco duemila cavalieri, scorrazzando per lo largo e lo lungo il Piceno cominciò a predare dovunque avvenivasi, ed a condurre in ischiavitù la prole e le mogli de’ nemici. Fattoglisi di più innanzi Uliteo zio di Vitige<ref>(1) Da parte di madre. {{AutoreCitato|Benedetto Egio|Egio}}.</ref> alla testa d’un gottico esercito, lo vince ed uccide, sterminandone pressochè tutta la soldatesca; dopo<section end="s2" /> |