Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 2, Einaudi, 1961.djvu/56: differenze tra le versioni
(Nessuna differenza)
|
Versione delle 01:03, 2 mar 2021
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Adesso, nel buio, salivamo la collina. Dino inciampava al nostro fianco. Dormiva. Rimuginando la dolcezza del colloquio di prima, camminavo con Cate, e speravo inquieto. Che cosa? Non so, la sua dolcezza, la fermezza con cui mi trattava, la tacita promessa di non serbarmi rancore - su queste cose contavo da un pezzo. Non potevo nemmeno indignarmi. Lei mi trattava come fossimo sposati.
Discorrevamo a bassa voce, benché Dino non potesse sentirci. Incespicava e già dormiva. Sbuffò come stesse sognando. Gli presi il cranio con la mano e lo sospinsi. Mi sentii sotto le dita me stesso ragazzo, quei corti capelli, la nuca sporgente. Cate capiva queste cose?
- Chi sa se Dino somiglia a suo padre, - le dissi. - Gli piace girare nei boschi, stare solo. Scommetto che quando lo baci si pulisce la faccia. Qualche volta lo baci?
- È un muletto, è una bestia testarda, - disse Cate. - Strappa tutto. À scuola fa sempre la lotta con tutti. Non è mica cattivo.
- A scuola studia volentieri?
- Fin che posso l'aiuto, - disse Cate. - Sono così contenta che un altr’anno cambieranno i programmi. Lui studiava e imparava anche quello che non doveva.
Disse questo imbronciata, mi fece sorridere.
- Non pensarci, - le dissi, - tutti i ragazzi voglion fare la guerra.
- Ma che bellezza, - disse Cate, - quel che è successo. Sembra di nascere quest’oggi, di guarire.
Tacemmo un poco, dascuno ai suoi pensieri. Dino sbuffò, grugnì qualcosa. Gli presi la mano, lo tirai al mio fianco.
- E finito un altr’anno, che scuole farà?
- Voglio che studi fin che posso, - disse Cate, - che diventi qualamo.
- Ma ne avrà voglia?
- Quando tu gli spiegavi dei fiori era felice, - disse Cate, - gli piace imparare.
- Non fidarti. In queste cose i ragazzi si divertono come a fare la guerra.
Mi guardò sorpresa.
- Prendi me, - le dissi. - Anch’io da ragazzo studiavo le scienze. E non sono diventato nessuno.
52 |