Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/369: differenze tra le versioni
test caricamento |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||{{Sc|lettere}}|363}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
questo concedeno, e sfuggo» solo dicendo che noi avemo la libertá di far bene e male, ma con tutta quella pure andremo infallibilmente al fin della predestinazione e reprobazione, benché ''in sensu, dicunt, diviso'' potrebbe esser che no; ma però mai non potrá succeder altrimente, perché non si può mai l’uomo trovarsi ''in sensu diviso'' da questo decreto, né Dio può dividerlo, né si trovò né troverá alcun diviso; onde séguita a ogni modo quel che Lutero affirma, e di piú che l’opere pie verso la chiesa predicate da papisti son pie fraudi per arricchirsi, mentre queste opere non pônno farci mutar sorte. |
|||
questo concedeno, e sfuggo» solo dicendo che noi avemo la |
|||
libertá di far bene e male, ma con tutta quella pure andremo |
|||
Dunque per levar questa fraude predicata da loro si deven ritôrre a forza li beni temporali dal papato. O Padre Santo, non si può comandar al zoppo che camini bene se non se li concian le gambe. Né Vostra Beatitudine averá mai l’obedienza dai cristiani teologi e potentati se le gambe delle scienze non si risanano. «''Nunquid resina non est in Galaad?'' etc.». Vostra Beatitudine mi faccia mandar le Censure e vincerò, perché sostento la causa di Dio che non è tiranno che ci condanni a capriccio, e di santa Chiesa che non s’inganna; e si ricordi che nell’ode del penitente ciò scrissi, e Vostra Beatitudine mi consolò, e con il conte di Brassach che di ciò e d’altro assai loda Vostra Beatitudine. Ed io prego Dio la conservi ''ad dies Petri'', come ho visto qua in una profezia: se mi dá licenza la manderò, e l’avviserò cose del mondo. |
|||
infallibilmente al fin della predestinazione e reprobazione, benché in sensu, diami, diviso potrebbe esser che no; ma però mai |
|||
non potrá succeder altrimente, perché non si può mai l’uomo |
|||
trovarsi in sensu diviso da questo decreto, né Dio può dividerlo, né si trovò né troverá alcun diviso; onde séguita a |
|||
ogni modo quel che Lutero affirma, e di piú che l’opere pie |
|||
verso la chiesa predicate da papisti son pie fraudi per arricchirsi, mentre queste opere non pònno farci mutar sorte. |
|||
Dunque per levar questa fraude predicata da loro si deven |
|||
ritórre a forza li beni temporali dal papato. O Padre Santo, |
|||
non si può comandar al zoppo che camini bene se non se li |
|||
concian le gambe. Né Vostra Beatitudine averá mai l’obedienza |
|||
dai cristiani teologi e potentati se le gambe delle scienze non |
|||
si risanano. «Nunquid resina non est in Galaadf etc.». Vostra |
|||
Beatitudine mi faccia mandar le Censure e vincerò, perché |
|||
sostento la causa di Dio che non è tiranno che ci condanni |
|||
a capriccio, e di santa Chiesa che non s’inganna; e si ricordi |
|||
che nell’ode del penitente ciò scrissi, e Vostra Beatitudine mi |
|||
consolò, e con il conte di Brassach che di ciò e d’altro assai |
|||
loda Vostra Beatitudine. Ed io prego Dio la conservi ad dies |
|||
Petri , come ho visto qua in una profezia: se mi dá licenza |
|||
la manderò, e l’avviserò cose del mondo. |
|||
Aspetto la lemosina e la Censura. |
Aspetto la lemosina e la Censura. |
||
{{gap|2em}}{{type|f=90%|Parigi, 28 ottobre 1636.}} |
{{gap|2em}}{{type|f=90%|Parigi, 28 ottobre 1636.}} |
||
Di V. B. |
{{mlb|Di V. B. |
||
servo fidelissimo sopra tutti |
servo fidelissimo sopra tutti |
||
Tomaso Campanella delle glorie vostre |
{{Sc|Tomaso Campanella}} delle glorie vostre.|cd}} |