Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/361: differenze tra le versioni

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che se ho risposto bene al Bellarmino, meglio responderia a loro. E subito Scaglia mi venne a visitare in Santo Offizio, che pria m’era contra; e mi si presentò e poi pregò ch’io non volessi veder le censure del Mostro, se ben io in secreto l’avevo viste, per schivar le nemicizie: e ciò poi io ho referito a Vostra Beatitudine. Però sia certa che adesso fan peggio: però supplico, e lo scrissi al padre commissario, che mi se mandin le censure per difendermi, e vedrá quanti inganni si fanno nella corte, non che in Napoli. E certo tutti avean damnato l’opinion di Vecchetti per eretica — ed era solo temeraria — s’io non avessi mostrato al padre Acquanegra molti dottori in favor del Vecchetti. Sa anche il padre maestro Marino la difenza che feci contra loro che dicevan a Vostra Beatitudine nell ’Astrologia, stampata da loro per farmi male, esser cento superstizioni; e fu pur approbata da’ censori datimi da Vostra Beatitudine.
che se ho risposto bene al Bellarmino, meglio responderia a

loro. E subito Scaglia mi venne a visitare in Santo Offizio,
Di piú, li dico che solo questo libro dopo tanti anni può risponder esattamente all’argomenti di ugonotti e fruttifica in tutto settentrione, come Vostra Beatitudine può veder leggendo solo l’epistola dedicatoria al re cristianissimo e ’l proemio del Centone. Ed in ambedui Vostra Beatitudine è nominata; e tenga per certo, e lo vedrá in quell’epistola, che, come ha detto a Vostra Beatitudine il conte di Brassac, piú ugonotti ha fatto l’Alvarez, mastro del nostro padre generale e del Mostro, che non Calvino, e tira le genti a[l] maometismo, se non speculativi, come Berardino Ochino fece: e si scandaliza la Sorbona di questo, e piú li inglesi. Li quali quasi tutti desideran la fede catolica, e molti io ne mando a Roma che riferiranno quel ch’io fo; e forse sarò chiamato dalla lor regina, alla quale scrissi che li suoi vassalli mi dicono che per non morir di fame, confiscati i lor beni, non si fan catolici; e che si sforzi solo impetrar libertá di conscienza e sará subito vittoriosa. Il resto scrivo al padre commissario; e scrissi a Vostra Beatitudine per il marchese di Covre e per il conte di Novaglia, quando mandai a Vostra Beatitudine i libri.
che pria m’era contra; e mi si presentò e poi pregò ch’io non
volessi veder le censure del Mostro, se ben io in secreto
l’avevo viste, per schivar le nemicizie: e ciò poi io ho referito
a Vostra Beatitudine. Però sia certa che adesso fan peggio:
però supplico, e lo scrissi al padre commissario, che mi se
mandin le censure per difendermi, e vedrá quanti inganni si
fanno nella corte, non che in Napoli. E certo tutti avean
damnato l’opinion di Vecchetti per eretica — ed era solo temeraria — s’io non avessi mostrato al padre Acquanegra molti
dottori in favor del Vecchetti. Sa anche il padre maestro
Marino la difenza che feci contra loro che dicevan a Vostra
Beatitudine nell ’Astrologia, stampata da loro per farmi male,
esser cento superstizioni ; e fu pur approbata da’ censori datimi
da Vostra Beatitudine.


Di piú, li dico che solo questo libro dopo tanti anni può
risponder esattamente all’argomenti di ugonotti e fruttifica in
tutto settentrione, come Vostra Beatitudine può veder leggendo
solo l’epistola dedicatoria al re cristianissimo e ’l proemio del
Centone. Ed in ambedui Vostra Beatitudine è nominata; e tenga
per certo, e lo vedrá in quell’epistola, che, come ha detto a
Vostra Beatitudine il conte di Brassac, piú ugonotti ha fatto
l’Alvarez, mastro del nostro padre generale e del Mostro, che
non Calvino, e tira le genti a|lj maometismo, se non speculativi, come Berardino Ochino fece: e si scandaliza la Sorbona
di questo, e piú li inglesi. Li quali quasi tutti desideran la fede
catolica, e molti io ne mando a Roma che riferiranno quel
ch’io fo; e forse sarò chiamato dalla lor regina, alla quale
scrissi che li suoi vassalli mi dicono che per non morir di
fame, confiscati i lor beni, non si fan catolici; e che si sforzi
solo impetrar libertá di conscienza e sará subito vittoriosa.
Il resto scrivo al padre commissario; e scrissi a Vostra Beatitudine per il marchese di Covre e per il conte di Novaglia,
quando mandai a Vostra Beatitudine i libri.
Aspetto le Censure e la solita lemosina, perché qua non si
Aspetto le Censure e la solita lemosina, perché qua non si