Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/328: differenze tra le versioni
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{{Smaller block|c=is|É lieto di esser stato liberato dalla «gelosia della sua grazia»; gli fa poi sapere che il fratello, signor di Valavès, non ha voluto il pecorello e le medaglie, delle quali egli, per timore gli fossero chieste, non ha parlato con coloro che avrebbero potuto informarne il fratello del re [Monsú] ed il Richelieu; mostra ancora che, disputando, non toglie ad altri la loro opinione, essendo venuto in Francia sopra a tutto per non rinunziare alla libertá; in ultimo, cerca di chiarire come il Naudé si dolga di lui senza ragione.}} |
{{Smaller block|c=is|É lieto di esser stato liberato dalla «gelosia della sua grazia»; gli fa poi sapere che il fratello, signor di Valavès, non ha voluto il pecorello e le medaglie, delle quali egli, per timore gli fossero chieste, non ha parlato con coloro che avrebbero potuto informarne il fratello del re [Monsú] ed il Richelieu; mostra ancora che, disputando, non toglie ad altri la loro opinione, essendo venuto in Francia sopra a tutto per non rinunziare alla libertá; in ultimo, cerca di chiarire come il Naudé si dolga di lui senza ragione.}} |
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