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di bono ci l’ha dato il Carli ed i libri miei; Vostra Beatitudine ordini che mi si rendano. |
di bono ci l’ha dato il Carli ed i libri miei; Vostra Beatitudine ordini che mi si rendano. |
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Ho parlato al re cristianissimo con gran gusto di Sua |
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Ho parlato al re cristianissimo con gran gusto di Sua Maestá e gloria di Vostra Beatitudine; e mi si fe’ incontro, m’abbracciò due volte, e ridea e insieme mostrava compassion grande di me, né mai si pose in testa cosa di coprirsi, e piú volte mi disse: «Très bien venu»; che mi riceve in sua protezione e sicurtá e che non mi fará mancar cosa alcuna. E tutti principi che eran presenti, restâro ammirati e dissero ch’a nissun personaggio grandissimo il re ha fatto mai tanto onore quanto a me servo di Vostra Beatitudine. |
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Maestá e gloria di Vostra Beatitudine; e mi si fe’ incontro, |
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m’abbracciò due volte, e ridea e insieme mostrava compassion |
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Questo io dico perché è notorio. Il vescovo di san Floro, fratel del conte di Novaglia, era presente; ed a lui incaricò il re, in francese, che mi consolasse e promettesse ogni sicurtá ed aiuto. Questo vescovo è officiosissimo, religiosissimo e divotissimo della sede apostolica e di Vostra Beatitudine. Il contrario di quello ch’avea seminato zizanie, e fu condannato; ed io mandai la condanna al padre Marini per bon augurio di quel che penso fare in servizio di Vostra Beatitudine; e non dico quel ch’ho cominciato finché non vedo frutto. Supplico a Vostra Beatitudine si contenti lasciar publicar la ''Monarchia del Messia'' per ben commune; e che il libro contra ateisti publicato venga in Francia dove ci son pochi, perché serva all’academia del padre Giacinto, compagno del padre Gioseppe, contra eretici eretta: e lo cercò al padre commissario del Santo Offizio, ed ogge, sentendo me, piú lo desiderano; e ch’il Padre Mostro mi renda il ''Reminiscentur'', utilissimo, stimato da tutti approbatori, e da lui promesso darmelo e tenuto calunniosamente. Quanto stimino il vostro servo tutti oltramontani ed italiani, filosofi e principi, Vostra Beatitudine lo conoscerá presto; e li significo tutto questo perché han murmurato di Vostra Beatitudine anche, né dico piú, perché facea stima di me. Non avviso a Vostra Beatitudine le cose correnti, perché i nunci di Vostra Beatitudine ciò fanno; e quando occorrerá cosa ch’io conosco piú a dentro per Vostra Beatitudine, farò quel che devo. |
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grande di me, né mai si pose in testa cosa di coprirsi, e piú |
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volte mi disse: «Très bien venu»; che mi riceve in sua protezione e sicurtá e che non mi fará mancar cosa alcuna. E |
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tutti principi che eran presenti, restáro ammirati e dissero |
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ch’a nissun personaggio grandissimo il re ha fatto mai tanto |
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onore quanto a me servo di Vostra Beatitudine. |
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Questo io dico perché è notorio. Il vescovo di san Floro, |
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fratei del conte di Novaglia, era presente; ed a lui incaricò |
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il re, in francese, che mi consolasse e promettesse ogni sicurtá |
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ed aiuto. Questo vescovo è officiosissimo, religiosissimo e divotissimo della sede apostolica e di Vostra Beatitudine. Il contrario di quello ch’avea seminato zizanie, e fu condannato; |
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ed io mandai la condanna al padre Marini per bon augurio di |
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quel che penso fare in servizio di Vostra Beatitudine; e non |
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dico quel ch’ ho cominciato finché non vedo frutto. Supplico |
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a Vostra Beatitudine si contenti lasciar publicar la Monarchia |
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del Messia per ben commune; e che il libro contra ateisti pubi icato venga in Francia dove ci son pochi, perché serva |
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all’academia del padre Giacinto, compagno del padre Gioseppe, contra eretici eretta: e lo cercò al padre commissario del |
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Santo Offizio, ed ogge, sentendo me, piu lo desiderano; e ch’ il |
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Padre Mostro mi renda il Reminiscentur, utilissimo, stimato da |
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tutti approbatori, e da lui promesso darmelo e tenuto calunniosamente. Quanto stimino il vostro servo tutti oltramontani |
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ed italiani, filosofi e principi, Vostra Beatitudine lo conoscerá |
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presto; e li significo tutto questo perché han murmurato di |
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Vostra Beatitudine anche, né dico piu. perché facea stima |
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di me. Non avviso a Vostra Beatitudine le cose correnti, |
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perché i nunci di Vostra Beatitudine ciò fanno; e quando |
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occorrerá cosa ch’io conosco piú a dentro per Vostra Beatitudine, farò quel che devo. |