Pagina:Il Libro dei Re, Vincenzo Bona, 1886, I.djvu/82: differenze tra le versioni

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Segue il viaggio d’Iskender verso il Mezzogiorno; e primieramente egli fa la guerra agli abitanti del {{WI|Q37211|Sind}}, poscia discende nel Yemen e di là muove verso Babilonia, dopo aver trovati in una città i tesori dell’antico re {{WI|Q163183|Khusrev}}. Entrato in Babilonia, egli scrive una lettera al suo maestro {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotele}} e un’altra alla {{WI|Q223134|madre}} sua, ma poi, preso da improvviso malore, muore ancor giovane, e i suoi principi gli danno sepoltura in Iskenderiyeh ({{WI|Q87|Alessandria}}). Essi, insieme alla madre e alla sposa di lui, ne piangono la morte immatura.
Segue il viaggio d’Iskender verso il Mezzogiorno; e primieramente egli fa la guerra agli abitanti del {{WI|Q37211|Sind}}, poscia discende nel Yemen e di là muove verso Babilonia, dopo aver trovati in una città i tesori dell’antico re {{WI|Q163183|Khusrev}}. Entrato in Babilonia, egli scrive una lettera al suo maestro {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotele}} e un’altra alla {{WI|Q223134|madre}} sua, ma poi, preso da improvviso malore, muore ancor giovane, e i suoi principi gli danno sepoltura in Iskenderiyeh ({{WI|Q87|Alessandria}}). Essi, insieme alla madre e alla sposa di lui, ne piangono la morte immatura.


A questo punto Firdusi interrompe ancora per un poco il racconto per lamentarsi della sua trista sorte e per far le lodi del {{WI|Q189271|Sultano Mahmùd}}.
A questo punto Firdusi interrompe ancora per un poco il racconto per lamentarsi della sua trista sorte e per far le lodi del {{WI|Q189271|Sultano Mahmûd}}.


'''I re {{WI|Q12818551|Ashgâni}}. — ''' Di questi re, degli Ashgâni cioè o Arsacidi, Firdusi non ci sa dir nulla. Egli afferma che passarono duecento anni, nei quali non pareva che vi fosse un re nell’Iran. Non potendo adunque narrarne nulla, il poeta si appaga di darne i nomi che sono: {{WI|Q315913|Ashk}}, Shâpûr, {{WI|Q345090|Gûderz}}, Bîzhen, Nersî, Ormuzd, Arish, {{WI|Q316067|Ardevân}}, che aveva un suo luogotenente, di nome {{WI|Q2446347|Bâbek}}, in {{WI|Q862251|Istakhar}}.
'''I re {{WI|Q12818551|Ashgâni}}. — ''' Di questi re, degli Ashgâni cioè o Arsacidi, Firdusi non ci sa dir nulla. Egli afferma che passarono duecento anni, nei quali non pareva che vi fosse un re nell’Iran. Non potendo adunque narrarne nulla, il poeta si appaga di darne i nomi che sono: {{WI|Q315913|Ashk}}, Shâpûr, {{WI|Q345090|Gûderz}}, Bîzhen, Nersî, Ormuzd, Arish, {{WI|Q316067|Ardevân}}, che aveva un suo luogotenente, di nome {{WI|Q2446347|Bâbek}}, in {{WI|Q862251|Istakhar}}.