Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/264: differenze tra le versioni

BrolloBot (discussione | contributi)
Testo ottenuto con Match and Fix 2
 
Eumolpo (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 50%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione||SECONDO|203}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
a visitarne il sepolcro, e quindi passato a Poitiers, dopo alcuni anni fatto prete di quella chiesa, ne fu poscia ordinato vescovo. Ei fu
SECONDO 20.3
assai caro alla reina S. Radegonda, e a Sigeberto re d’Austrasia, e a’ più celebri vescovi che allora fossero in Francia, e singolarmente a
a visitarne il sepolcro, e quindi passato a Poitiers, dopo alcuni anni fatto prete di quella
Gregorio di Tours. Credesi comunemente ch’egli morisse circa il principio del {{smaller|VII}} secolo. Paolo Diacono che ne vide il sepolcro, onorollo con un poetico epitafio ch’egli ha inserito nella sua Storia (''ib''.), ed è il seguente:
chiesa, ne fu poscia ordinato vecovo. Ei fu
{{smaller|Ingenio clarus, senso celer, ore suavis,
assai caro alla reina S. Radegonda, e a Sigeberto re d’Austrasia, e a’ più celebri vescovi
Cujus dolce melos pagina multa canit,
che allora fossero in Francia, e singolarmente a
Fortunatus apex vatum, venerabilis actu,
Gregorio di Tours. Credesi comunemente ch’egli morisse circa il principio del vii secolo.
Ausonia natus hac tumulatur humo.
Paolo Diacono che ne vide il sepolcro, onorollo con un poetico epitafio ch’egli ha inserito nella sua Storia (ib.), ed è il seguente:
Cujus ab ore sacro Sanctorum gesta priorum
ingenio clarus, senso celer , ore suavis,
Discimus, haec monstrant carpere lucis iter.
Cujus dolce melos pagina multa canit,
Felix, quae tantis decoraris Gallia gemmis ,
Fortunatus apex vatum , venerabilis actu,
Lumine de quarum nox tibi tetra fugit!
Ausonia natus hac tumulatur humo.
Cujus ali 01 e sacro Sanctorum gesta priorum
Discimus , haec monstrant carpere lucis iter.
Felix, quae tanti« decoraris Gallia gemmis ,
Lumine de quarum nox tibi tetra fugit!
Hos modicos feci plebejo carmine versus,
Hos modicos feci plebejo carmine versus,
Ne tuus in populis, sancte, lateret honor,
Ne tuus in populis, sancte, lateret honor,
Redde vicem misero , ne judice spernar ab aequo ,
Redde vicem misero, ne judice spernar ab aequo ,
I xiinus meriti« posee, beate , precor.
Eximiis meriti posce, beate, precor.}}
Gli undici libri di poesie, e altri quattro della
Gli undici libri di poesie, e altri quattro della
Vita di S. Martino, e alcune Vite de’ Santi scritte
Vita di S. Martino, e alcune Vite de’ Santi scritte