Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/158: differenze tra le versioni

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fu autenticamente rilevata la bolla diretta da papa Innocenzo IV all’Arciprete e Capitolo d’Arco, con cui si conferma la determinazione di dieci canonici, compreso l’Arciprete, fatta dal Vescovo Gerardo; nè si permette che quel numero divenga maggiore, se non nel caso che le rendite fossero cresciute all’eccesso<ref>Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 188.</ref>.
fu autenticamente rilevata la bolla diretta da {{AutoreCitato|Papa Innocenzo IV|papa Innocenzo IV}} all’Arciprete e Capitolo d’Arco, con cui si conferma la determinazione di dieci canonici, compreso l’Arciprete, fatta dal Vescovo Gerardo; nè si permette che quel numero divenga maggiore, se non nel caso che le rendite fossero cresciute all’eccesso<ref>Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 188.</ref>.


Nel 1263, il vescovo Egnone investì Lodovico duca di Baviera della contea di Hartmansberg, devoluta alla Camera per la morte Sibitone di Falckenstein, ultimo di quella illustre prosapia<ref>{{AutoreIgnoto|Hund}}. ''Baierische Gesch.'' Ρ. I, pag. 51. {{AutoreCitato|Carl Ludwig Tolner|Tolner}}, ''{{TestoAssente|Historia Palatina|Hist. Palat.}}'', pag. 405.</ref>. Nello stesso anno rinnovò e confermò la costituzione di Gerardo II, suo predecessore, riguardante i primi frutti dei beneficii della diocesi, dovuti alla Fabrica di S. Vigilio. Sulla fine di gennajo di quest’anno, incamerò tutti i corpi feudali che riconosceva dalla Chiesa di Trento il defunto Jacopino di Lizzana, cioè castelli, fortezze, ville, poderi ed altri beni stabili, facendone offerta a S. Vigilio, sopra l’altare di S. Biagio nella cappella vescovile, con divieto di alienarli ai vescovi successori, sotto pena di nullità<ref>Codice Wanghiano, pag. 392.</ref>.
Nel 1263, il vescovo {{Wl|Q1298346|Egnone}} investì {{Wl|Q61467|Lodovico}} duca di Baviera della contea di Hartmansberg, devoluta alla Camera per la morte di Sibitone di Falckenstein, ultimo di quella illustre prosapia<ref>{{AutoreCitato|Wiguleus Hund|Hund}}. ''Baierische Gesch.'' Ρ. I, pag. 51. {{AutoreCitato|Carl Ludwig Tolner|Tolner}}, ''{{TestoAssente|Historia Palatina|Hist. Palat.}}'', pag. 405.</ref>. Nello stesso anno rinnovò e confermò la costituzione di Gerardo II, suo predecessore, riguardante i primi frutti dei beneficii della diocesi, dovuti alla Fabrica di S. Vigilio. Sulla fine di gennajo di quest’anno, incamerò tutti i corpi feudali che riconosceva dalla Chiesa di Trento il defunto Jacopino di Lizzana, cioè castelli, fortezze, ville, poderi ed altri beni stabili, facendone offerta a S. Vigilio, sopra l’altare di S. Biagio nella cappella vescovile, con divieto di alienarli ai vescovi successori, sotto pena di nullità<ref>Codice Wanghiano, pag. 392.</ref>.


Per mediazione di frate Alberto, legato della Santa Sede, già vescovo di Ratisbona, e dei conti del Tirolo, Mainardo ed Alberto, fu conchiusa in quest’anno la pace fra il vescovo Egnone e il Comune di Trento dall’una, ed alcuni suoi sudditi dall’altra; tra i quali
Per mediazione di frate {{AutoreCitato|Alberto Magno|Alberto}}, legato della Santa Sede, già vescovo di Ratisbona, e dei conti del Tirolo, {{Wl|Q697204|Mainardo}} ed {{Wl|Q677836|Alberto}}, fu conchiusa in quest’anno la pace fra il vescovo Egnone e il Comune di Trento dall’una, ed alcuni suoi sudditi dall’altra; tra i quali