Pagina:Torriani - Cara speranza, Milano, Chiesa, 1896.djvu/169: differenze tra le versioni
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l’animo quella confessione scritta, se s’era proposta serbare il suo segreto, la lettera non avrebbe giovato a strapparglielo. E due ore dopo, Fausto l’avrebbe riveduta col solito sorriso sulle labbra, e se c’era stata una tempesta, non ne avrebbe saputo nulla. Ed egli voleva saperlo, voleva sorprenderla quella tempesta che rispondeva in un altro cuore alla tempesta del suo. |
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Quando mi vedrà, |
Quando mi vedrà, all’alba, fermo in istrada a contemplare la sua finestra, come un innamorato da romanzo, come un pazzo, non potrà pigliarlo per un complimento. Dovrà comprendere che l’amo, e confessare che lo comprende. |
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E la Contessa non esitò a confessarlo. Rimase affascinata, col cuore palpitante, cogli occhi fissi negli occhi di lui, bevendo a larghi sorsi la felicità, in quel lungo silenzio |
E la Contessa non esitò a confessarlo. Rimase affascinata, col cuore palpitante, cogli occhi fissi negli occhi di lui, bevendo a larghi sorsi la felicità, in quel lungo silenzio d’amore. Rimase senza |