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ces questions sont livrées aux disputes des hommes et c’est à la science à faire ici justice de l’erreur<ref>''Ètudes réligieuses, historiques et lIittéraires par des Pères de la Compagnie de Jesus'', — {{Sc|xii}} Année, Quatrième série, Avril 1868.</ref>».

È inutile citare, dopo il {{AutoreIgnoto|Bellinck}}, altri scrittori ecclesiastici di gran fama, come il {{AutoreIgnoto|Bougaud}}, il {{AutoreIgnoto|Monsabrè}} che con simile larghezza di vedute trattarono dell’argomento, Il Monsabré, per verità, in una lettera diretta al {{AutoreIgnoto|Jousset}} nel giugno del 1889<ref>{{Sc|{{AutoreIgnoto|Jousset}}}}, ''Evolution e transformisme'' Ouvrage prédèdève,Lww/ution e fsousformisme, Onvrage précèdé par une lettre du R. P. {{AutoreIgnoto|Monsabrè}}.</ref> si schiera contro il trasformismo, ma solamente per credute ragioni di fatto, le quali lo inducono a giudicare, un po’ alla lesta, che ''ce qui eùt pu se faire ne s’est pas fait''. Solamente riferirò ''honoris causa'' alcune parole di un ecclesiastico insigne che alle profonde convinzioni religiose e alla pietà singolare congiunse una grande riputazione scientifica, le seguenti chiare parole del compianto {{AutoreCitato|Antonio Stoppani|Stoppani}}, che vogliono essere e sono una succinta volgarizzazione moderna dell’ipotesi di S. Agostino:

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