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LIBRO SECONDO

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messe. La provvida legge

— J760.

che impedi le permute agguagliò a censi le enfiteusi a tempo , i lunghi affitti e gli affìtti rinovati a' locatori medesimi ; talché le mani-morte conservassero il canone, perdessero la proprietà. vietò a' notari di scrivere testamenti

apportassero nuovi acquisti a quelle mani

provvedimenti superiori

I quali

dalla

Donna

divota

nominò

passato di subita '1

5

alla civiltà

comune

nel testamento sola erede

morte Giovan

parroco fecero insieme

/'

de' cherici.

anima

Battista Latilli di Bitonto

testamento dell' anima

il

parte del patrimonio a celebrazione di messe

erano con-

,

ignoranza del popolo, dalla scaltrezza

trastati

e

,

sua. Tra-

vescovo

il

legando buona

,

testamento simile fece

vescovo di Bisceglia per T anima di Francesco Pascullo ucciso ; ed altro ne fece in Pislicce il vicario della diocesi per T anima del

il

,

sacerdote Lisanti cati

biasimati

,

anima

dell'

,

i

morto

furono dal governo rivocon legge i testamenti all' anima e Succederono gli eredi legittimi e poiché al

vescovi

proibiti.

intestato. Tutti

,

e

Pascullo mancavano, ereditò

IIL

abbattevano

le

ed

di Bisceglia.

pretensioni chiamate da' pontefici diritti, e

di queste leggi riferirò gli

e altrettanto ristretta

,

comunità

Cosi provvide a scemare le soperchie ricchezze della Chiesa,

altre leggi

cale

la

Fu

effetti.

allargata la giurisdizione lai-

la ecclesiastica

,

ed

libro)

aggiunse un avvocato della corona, vigilatore

si

misto

al tribunale

delegato della giurisdizione regia (magistrati noti per

al

il

,

primo

alle ragioni

della sovranità.

Fu minuilo il numero de' preti da Carlo diventò legge dello stato

il

,

frati

sacerdoti ,,c finalmente

Non né

si

il

^

dieci

dieci per mille

si

i

dieci

i

ridusse al cinque.

ordinavano preti o diaconi se mancavano del patrimonio

patrimonio potevasi accrescere o

il

anime praticato

dipoi annoverarono fra

stabilire a

danno

delle fa-

miglie.

Vietavasi

prete

il

,

al

figho unico

Si dichiarò cassa

antica

,

il

chericato

ed

alla casa

che aveva un

secondo.

qualunque bolla o carta del pontefice non fosse validata del regio assenso

antichissima

,

,

nuova

,

ne bala pa-

sterebbe a legittimarla (sono parole dell' editto) Z'z/.fo, Il regio assenso fu difi, u il sonno de' passati monarchi. Regalia inalienabile che non mai si prescrive o si prenito sume. E in altri editti , le concessioni di natura ecclesiastica , fatte o assentite dal re , si sciolgono a piacimento dello stesso re, o de' le successori. Le volontà de' fondatori si sopprimono, si commutano a beneplacito del re. Gli ecclesiastici dipejidere dal re e da' suoi magistrati , e non essere su la terra dignità che abbia diritto o possanza di derogare alle sentenze sopra-

zienza

dette.